L’obesità infantile: ecco come combattere questo fenomeno dilagante

L’obesità ionfantile è un problema che, nel corso degli anni, si sta facendo sempre più serio e preoccupante. Ecco perchè, e le possibili soluzioni.

obesità infantileIl sovrappeso infantile, e l’obesità in tenera età, costituiscono un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie cronico-degenerative in età adulta. Proprio per questo motivo l’OMS, e l’Italia stessa, hanno definito l’obesità come un problema da debellare in modo definitivo. Ma cosa causa l’obesità in età scolare?

In realtà, stiamo parlando di più cause contemporaneamente: i bambini, infatti, devono essere controllati sia dal punto di vista dell’alimentazione che da quello sportivo.

Non a caso, è consigliabile insegnar loro l’importanza di consumare quotidianamente una sana colazione. Non solo: anche la scarsa abitudine a consumare poca frutta e verdura incide notevolmente sul metabolismo di un bambino, portandolo inevitabilmente ad ingrassare.

A questo proposito, è bene ricordare quanto sia importante consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno. Per quanto riguarda, invece, l’attività fisica, i bambini dovrebbero svolgere almeno un’ora al giorno di essa, tra camminate salutari (magari da fare nel tragitto casa-scuola) oppure frequentando una palestra o un corso sportivo.

Inoltre, la loro “vita sedentaria” dovrebbe essere ridotta ai minimi termini: evitate, quindi, di lasciarli troppo tempo davanti alla tv oppure al computer, magari ingorgitando cibi poco sani (patatine, cioccolato, snack,…) o bevande gassate. A questo proposito, l’OMS si auspica un impegno costante della scuola al fine di prevenire e curare l’obesità infantile.

Un primo passo era stato avviato già dal biennio 2009- 2010, quando il Ministero della Salute, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, l’Istituto Superiore di Sanità e le Regioni hanno elaborato e distribuito in ogni Regione diversi tipi di materiale di comunicazione e di informazioni. Destinatari di questi ultimi erano, appunto, i genitori, i figli e le scuole. Per questo motivo, si auspica in futuro nuove iniziative di questo genere.

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