Asma in aumento in Italia ma terapia immunitaria non rientra nel Ssn

Aumenta in Italia il numero di persone con problemi di asma tuttavia la terapia immunitaria rimane fuori dal Servizio Sanitario Nazionale ed i centri specialistici sono pochi, oggi la Giornata Internazionale

L’asma è una sindrome caratterizzata da aumento delle resistenze presenti nelle vie aeree, a seguito di spasmi della muscolatura bronchiale, spesso associato ad edema della mucosa e aumento delle secrezioni.

In Italia colpisce 3 milioni di persone ed in percentuale, i bambini coinvolti sono il doppio degli adulti ma solo il 2% riesce ad avere accesso all’immunoterapia allergene specifica che, secondo gli esperti, è la terapia più efficace. A pesare sono i costi, che nella nostra nazione sono completamente a carico delle famiglie, e la scarsa informazione.

asma
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Oggi, 2 maggio, si celebra la Giornata internazionale dell’asma e per l’occasione Federasma e Allergie Onlus promuovono iniziative di informazione ed esami gratuiti in alcune città italiane: a Roma, al Policlinico Umberto I; a Firenze, all’Ospedale Careggi; a Prato, al Misericordia e Dolce.

Federasma da anni è impegnata affinchè il Servizio sanitario nazionale prenda in carico e renda gratuita l’immunoterapia specifica: “Il costo medio per il trattamento è di 500-800 euro annui, a seconda del tipo, e durante il quale il paziente va seguito costantemente dal medico. Una spesa che deve essere sostenuta per almeno 3-5 anni in funzione della risposta al trattamento: essendo a totale carico del paziente, non di rado la terapia viene sospesa per l’impossibilità economica delle famiglie”.

“Nonostante le recenti linee guida Eaaci (European Academy of Allergy and Clinical Immunology) sanciscano l’efficacia dell’immunoterapia specifica, i dati sul reale uso evidenziano un trend decrescente del numero di persone trattate negli ultimi quattro anni” – evidenzia invece l’Associazione allergologi-immunologi italiani.

La situazione in Italia è preoccupante ed a sottolinearlo è anche Marzia Duse, responsabile del Centro di Allergologia pediatrica dell’Umberto I di Roma e presidente Siaip, Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica. “Il quadro è preoccupante, in Italia i centri pubblici di pediatria e allergologia per bambini si contano sulle dita di una mano. Quando poi un ragazzo asmatico arriva a 19-20 anni, deve rivolgersi a un reparto per adulti e ce ne sono davvero pochissimi” – ha sottolineato Marzia Duse.

Per l’immunologo-allergologo Giuseppe Smurra “Serve maggiore informazione medica e collaborazione tra diverse specializzazioni, e soprattutto una seria attenzione da parte del Ssn sia per la fase diagnostica dell’asma, che della terapia, che dovrebbe essere gratuita come in Germania o in Francia”.

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