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300mila cause aperte contro i medici in Italia, 35mila ogni anno

Le cause aperte in Italia contro i medici sono ben 300mila: ogni anno se ne aggiungono 35mila ma nel 95% dei casi si concludono con il proscioglimento

Ogni anno sono 35mila le cause aperte nei confronti di medici e strutture sanitarie private e pubbliche, per un totale di azioni legali aperte pari a 300mila.

Secondo i dati del Tribunale del malato relativi al 2015 e quelli della Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari inerenti il 2013, il 95% dei procedimenti per lesioni personali colpose si conclude con un proscioglimento.

300mila cause aperte contro i medici in Italia, 35mila ogni anno
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I dati sono stati diffusi da Consulcesi, network legale in ambito sanitario, al ministero della Salute. Consulcesi, visto il numero di cause e la percentuale dei proscioglimenti, ha proposto l’istituzione dell’Arbitrato della Salute.

“Il rapporto medico-paziente è in crisi” – ha affermato il Presidente di Consulcesi Massimo Tortorella durante una conferenza stampa tenutasi al ministero della Salute. “Lo dimostra l’escalation di aggressioni e denunce contro i camici bianchi. Nasce per questo la proposta di istituire un luogo di confronto, e non di contrapposizione, per la risoluzione delle controversie” – ha aggiunto Tortorella.

A discutere di Arbitrato della Salute si sono ritrovati i rappresentanti delle istituzioni sanitarie, tra cui il Presidente della Fnomceo Filippo Anelli, quello della Commissione Sanità del Senato Pierpaolo Sileri, il Vicesegretario generale di CittadinanzAttiva Francesca Moccia e la vicepresidente della Fnopi Ausilia Pulimeno.

Obiettivo è la riduzione di tempi e costi delle controversie, cercando di trovare soluzioni condivise e praticabili in condivisione di tutte le parti interessate.

Interessante il dato relativo alla diffusione delle denunce nell’intero Paese. Emerge che al Sud Italia e nelle isole è maggiore rispetto al nord del Paese, 44,5% contro il 32,2% mentre nel centro Italia ci si ferma al 23,2%. Fra le aree più soggette al rischio contenzioso, v’è quella chirurgica con il 45,1% dei casi, materno-infantile (13,8%) e medica (12,1%).

Per quanto riguarda i costi necessari ad intraprendere le azioni legali, partendo da una richiesta risarcitoria media di 100mila euro, per una causa civile servono 50.128 euro, se si tratta di penale, invece, sono necessari 36.901 euro. Sia che si tratti di cause civili, sia di processi penali, le cifre sono da intendersi per ciascuna delle parti coinvolte nel procedimento.

Numeri importanti su cui la Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari sostiene che il 78,2% dei medici ritiene di correre un maggiore rischio di procedimenti giudiziari rispetto al passato. Il 68,9% pensa di avere tre probabilità su dieci di subirne; il 65,4% ritiene di subire una pressione indebita nella pratica quotidiana a causa della possibilità di subire un processo.

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