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Invalidità ai pazienti oncologici, arriva protocollo veloce

I pazienti oncologici, per ottenere l’invalidità, ora devono produrre un solo accertamento all’INPS e non cinque. Lo prevede il nuovo protocollo siglato nella regione Lazio che si spera sia subito adottato in tutta Italia.

Si tratta di una rivoluzione vera e propria che vede il riconoscimento dell’invalidità, come una prassi molto più snella dell’attuale. Basterà infatti un solo accertamento e non cinque, rilasciato dal medico specialista che esegue la diagnosi. Questi dovrà compilare il ‘certificato introduttivo’ che sarà inviato direttamente all’Inps.

Invalidità ai pazienti oncologici, arriva protocollo veloce
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E’ quanto stabilito dall’accordo siglato oggi tra gli Istituti Fisioterapici Ospedalieri (Ifo), la Regione Lazio e l’Inps per i pazienti oncologici. Si tratta quindi di un primo accordo di questo genere nel nostro Paese che ha l’obiettivo di far accorciare i tempi per il riconoscimento dell’invalidità.

L’INPS riceverà dunque dal medico specialista, il ‘certificato introduttivo’. Questo passaggio sarà eseguito attraverso una procedura informatica che consentirà di snellire le procedure sino a un solo passaggio. Saranno saltati infatti l’accesso presso il medico di base e l’accertamento sanitario delle Asl nelle Regioni che hanno un accordo di semplificazione.

“Questo protocollo – ha affermato il presidente dell’Inps Boeri – ha il vantaggio di unire il rigore degli accertamenti alla rapidità, riducendo gli oneri per le famiglie. Potenzialmente tocca una platea importante, i malati di tumore sono la categoria più importante con il 28% delle prestazioni di invalidità per queste malattie oncologiche. Può riguardare il benessere di moltissime persone”.

il protocollo sarà applicato per prima dagli Ifo ma Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, ha affermato che sarà presto esteso in tempi brevi anche agli altri istituti oncologici laziali. “Nel caso delle cure oncologiche e dell’accesso ai diritti ci troviamo di fronte allo Stato egoista che non ragiona mettendo al centro il diritto della persone – ha commentato -. Lo Stato ha lavorato a canne d’organo, affastellando provvedimenti, e il costo finale di questo non dialogo lo si scarica sul cittadino. Credo che il protocollo abbia un valore importante perchè interviene su uno Stato amico delle persone, vicino ai cittadini”.

Si spera che tali procedure siano presto adottate anche nelle altre regioni italiane.

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