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Medici, è allarme carenza: 45mila in pensione in 5 anni

45.000 medici di famiglia e del Servizio sanitario nazionale andranno in pensione nei prossimi 5 anni, il che significa che per 14 milioni di italiani v’è il rischio di rimanere senza medico di famiglia

La Federazione medici di medicina generale (Fimmg) ed il sindacato dei medici dirigenti Anaao lanciano l’allarme sulla carenza di medici in Italia che conterà, nei prossimi 5 anni, 45.000 pensionamenti. Ancor peggio è la previsione per il 2028, quando i medici che andranno in pensione saranno 80.676 medici, di cui 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri.

Fin quando esiste un ricambio, tutto va bene. Non è così in questo caso, perché rilevano le organizzazioni sindacali, le uscite stimate per pensionamento non saranno bilanciate da nuove assunzioni.

Medici, è allarme carenza: 45mila in pensione in 5 anni
Medici, è allarme carenza: 45mila in pensione in 5 anni

Allo stato attuale infatti, per i medici di base le borse per il corso di formazione in medicina generale messe a disposizione sono oggi circa 1.100 l’anno. Se si dovessero mantenere queste cifre, significa che nell’arco di 10 anni, saranno 11.000 i nuovi medici di base, contro i 33.392, previsti in uscita. Fra dieci anni quindi, mancheranno all’appello ben 22mila medici di base.

Per quanto concerne i medici del servizio sanitario nazionale, il calcolo previsionale diventa più difficile perché non si è a conoscenza di concorsi da parte delle regioni e per quali numeri ed inoltre, in molte regioni è ancora in vigore il blocco del turn-over parziale o totale.

Se per il 2028 i medici di famiglia che verranno a mancare sono 33.392, i pensionamenti previsti per il 2022 sono 14.908, con un picco proprio nel 2022 con 3.902 medici di base in pensione. Le regioni in cui si avvertirà maggiormente la mancanza di medici di base saranno la Sicilia, la Lombardia, la Campania e il Lazio.

Non è migliore la situazione che riguarda i medici del servizio sanitario nazionale, in dieci anni ne mancheranno quasi 50mila ed il sistema attuale di scuole di specializzazione non garantisce il bilanciamento. I posti resi disponibili per le scuole di specializzazione sono complessivamente circa 6.500 l’anno, ma secondo le stime ne sarebbero necessari almeno 8.500.

Mancheranno soprattutto pediatri, chirurghi, ginecologi e cardiologi mentre si apre anche la questione dei nostri anni sull’emigrazione di cervelli all’estero. Non sono esenti da questa emorragia i medici italiani che cercheranno maggiori soddisfazioni altrove.

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