Parkinson, a Verona una macchina che cura il tremore

Parkinson, a Verona una macchina che cura il tremore

Prima macchina in Europa che cura il tremore causato dal Parkinson agendo con gli ultrasuoni, in modo non invasivo, su malattie neurologiche invalidanti

Una macchina a ultrasuoni è stata inaugurata all’ospedale Borgo Trento di Verona, primo centro in Europa, per trattare in maniera non invasiva, patologie neurologiche invalidanti riuscendo anche ad agire sui tremori classici del Parkinson.

La nuova apparecchiatura ad ultrasuoni focalizzati, guidati da risonanza magnetica, desta tanta speranza per coloro che soffrono di queste patologie.

Parkinson, a Verona una macchina che cura il tremore
Parkinson, a Verona una macchina che cura il tremore

“Quello veronese – ha spiegato il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Francesco Cobello – è il primo macchinario di questo tipo installato in Europa, grazie ad un investimento di oltre 7 milioni di euro, reso possibile da un contributo di 1,36 mld della Fondazione Cariverona. di 1, 36 mln. MRgFus, questo l’acronimo che identifica la macchina, viene utilizzato nella cura di patologie neurologiche, oncologiche e nel campo della salute della donna, per fibromi uterini e adenomiosi. E’ inoltre l’unica a lavorare con un sistema di risonanza ad alto campo 3 Tesla”.

Il macchinario consente di trattare in modo non invasivo diversi tipi di patologie, sfruttando gli ultrasuoni per distruggere le alterazioni benigne dei tessuti, senza alterare quelli sani circostanti.

Il meccanismo della macchina utilizza un innalzamento della temperatura in modo controllato ed estremamente preciso, ciò grazie al supporto di “imaging” anatomico e termometrico della risonanza magnetica.

La macchina è stata pensata per curare ed alleviare diversi tipi di tremore, come quello essenziale, quello dominante di Parkinson ed il dolore neuropatico. La macchina ha già riscontrato apprezzamenti sul campo, all’Ospedale di Verona infatti è stata utilizzata su pazienti affetti da patologie fortemente invalidanti. Si è trattato di un gruppo di pazienti selezionato da un team multidisciplinare di neuroradagiologi, neurologi, neurochirurghi e fisici medici.

Leave a comment

* Questa casella GDPR è richiesta

*

Accetto

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.