La precisazione del Dott. Spadafora

Gentilissimo Direttore,
ho avuto modo di leggere sulla rivista da lei diretta Life Long Learning l’articolo “Un nuovo approccio alla cura della psoriasi” a firma della Dottoressa Lucia Filippelli dermatologa.
Sono veramente compiaciuto che in un territorio come Acri, olograficamente difficile, si sia programmato il primo ambulatorio multidisciplinare per il trattamento della psoriasi. Tuttavia mi preme precisare che così come è stato scritto e da lei pubblicato e come in realtà stanno effettivamente le cose, in tutta la provincia cosentina ce ne corre.
E mi spiego.
Ma veramente è pensabile che tale ambulatorio multidisciplinare “dedicato” possa essere il primo?
Ma veramente può passare ai cittadini un simile messaggio?
Ma come può non venirle in mente che in un Ospedale Regionale come quello dell’Annunziata possa non esserci una Unità dei Dermatologia che non si dedichi ad una patologia così diffusa nel mondo, con implicazioni anche di ordine psicologico tali da richiedere spesso l’aiuto di psicologi?
Caro direttore son almeno dieci anni che dedichiamo alla psoriasi, ai tumori cutanei ed alle patologie rare tutti i nostri sforzi anche se lo facciamo costantemente, con competenza, con attrezzature adeguate e, soprattutto, in silenzio. E ancora, spero che tale nuovo centro abbia la capacità di dedicarsi agli psoriasici in fase eritrodermia e/o pustolosa dei quali a tutt’oggi ci occupiamo noi.
De resto se così non fosse non saremmo centro di riferimento per la provincia di Cosenza nel progetto nazionale di PSOCARE.
Dunque un plauso a quanti danno contributi scientifici finalizzati all’assistenza di coloro che soffrono, ma per piacere non attribuiamoci “primegeniture” mettendoci sotto i piedi il concetto aristotelico di Giustizia.
Caro direttore, dunque, ci renda il dovuto.
Cordialmente

Santo Spadafora

Egregio Dott. Spadafora,
La ringrazio per la precisazione che pubblichiamo integralmente, ma tenga presente che L3 certamente non intende disconoscere professionalità ed eccellenze presenti all’Annunziata che trovano sovente spazio e valorizzazione nel nostro giornale. E’ però compito poco agevole – che si presta anche a fraintendimenti – quello d’individuare le indubbie positività  nel “mare magnum” della sanità locale che soffre un deficit di comunicazione che, se colmato, le renderebbe pieno merito.

Francesco Montemurro

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