Finalmente i numeri della sanità regionale. Scopelliti: «Risparmiati già 108 milioni di euro»

Fino a qualche tempo fa era un “illustre sconosciuto”, oggi pare che finalmente si abbia contezza del debito sanitario della Calabria. Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti nei giorni scorsi intervenendo nell’ Aula Magna dell’UNICAL sul “Dal bilancio orale alla certificazione dei dati, un nuovo modello di gestione della sanità calabrese” ha fornito i tanto attesi numeri della sanità regionale. Dati che sono stati “certificati” anche nell’ultima riunione del “Tavolo Massicci”.
Il debito gestionale sanitario reale alla data del 31 dicembre 2010 è di un miliardo e 45 milioni di euro. Nell’anno 2010 la Regione ha risparmiato circa 108 milioni di euro. Per il 2011 si prevede di chiudere il deficit a 117 milioni di euro, con un risparmio pari a circa 58 milioni di euro, mentre per il 2012 l’obiettivo è quello di arrivare a circa 57 milioni di deficit con un ulteriore risparmio pari a circa 60 milioni di euro.
«Per raggiungere questi risultati» ha affermato il Presidente Scopelliti «ci siamo posti alcune priorità tra cui riconvertire alcune strutture, eliminare gli sprechi e riqualificare il personale. Al primo punto c’è il potenziamento delle strutture sanitarie territoriali. Puntiamo molto sul lavoro che devono svolgere i medici di famiglia. Anche loro devono contribuire a frenare questa corsa all’emigrazione sanitaria». Un percorso difficile, quello prospettato dal Presidente Scopelliti, nel corso del suo lungo intervento il Governatore calabrese ha pure evidenziato che «la Calabria dovrà pagare autonomamente il suo debito sanitario e nel frattempo deve continuare ad erogare i servizi primari per i cittadini che devono anche crescere in qualità».
È davvero un obiettivo difficile quello di Scopelliti «per centrarlo saranno necessarie importanti modifiche in ambito gestionale logistico, a partire anzitutto dalla riconversione delle strutture, nella qualificazione delle prestazioni sanitarie, nel potenziamento dei servizi sanitari territoriali, con l’eliminazione degli sprechi su beni e servizi e sulla riqualificazione del personale». Scopelliti ha pure sottolineato un modus operandi nuovo nella gestione della sanità che diventa fondamentale anche rilanciare l’immagine della Calabria. «Noi vogliamo – ha detto – avvantaggiare i calabresi, partendo da dati certi obiettivi e da una precisa garanzia di qualità sanitaria.
L’obiettivo è anche quello di veicolare nel Paese un’immagine diversa di questa terra». «I soldi che abbiamo risparmiato – ha chiosato Scopelliti all’Unical – evidentemente li abbiamo sottratti a qualcuno – probabilmente prima qualcuno si arricchiva alle spalle dei calabresi. Oggi non è più cosi. Abbiamo toccato benefici che erano appannaggio di lobbies e di poteri criminali». Scopelliti ha concluso il suo intervento facendo chiarezza rispetto alle prospettive future del lavoro della Giunta e della sua Presidenza. I risultati, verificabili dalla gente sui territori, non possono essere immediati, ma promette il Governatore, verranno e saranno visibili a tutti. Naturalmente, come era prevedibile, vista la delicatezza dell’argomento sanità in Calabria, le dichiarazioni del presidente Scopeliti hanno innescato una ridda di polemiche come quella dell’ex Governatore Loiero che ha dichiarato che «Voglio ricordare ai calabresi che il Piano di rientro l’ho voluto io – ha detto Loiero – quando mi sono reso conto che il deficit accumulato negli anni era diventato una voragine prodotta per l’ottanta per cento dal centrodestra, come ha certificato l’advisor Kpmg inviato dal governo Berlusconi. Dopodiché ho impresso una svolta radicale al sistema Sanità, pur avvertendo i rischi elettorali di una politica di lacrime e sangue, anche perché allarmato dall’annunciato federalismo fiscale che stroncherà la nostra regione. E sono stato penalizzato dalle urne. Altro che assunzioni clientelari, dunque! Ho avviato, invece, una politica utile alla Calabria, concordando con il governo un piano di rientro severo che per adesso mi sembra bloccato dal nuovo presidente, mettendo così a rischio la stabilità finanziaria della Regione».

3 comments

  • Redazione
    12:39

    Better late than never, ovvero, meglio tardi che mai direbbe un cittadino britannico con un velo di ironia.
    L’ironia in questione non sarebbe dettata da una sfiducia aprioristica e pregiudiziale nei confronti dell’attuale governatore, bensì dalla triste consapevolezza che i cittadini calabresi sentono affermazioni come queste da oltre quarant’anni. I numeri parlano chiaro, “that’s out of discussion” direbbe quel cittadino inglese impiccione, ossia, se già nel 2010 le casse della regione hanno visto un impiego più razionale delle proprie risorse, questi meriti sono da attribuirsi esclusivamente all’attuale classe politica regionale. Il punto dellasituazione però lo fa sempre il cittadino, ed il cittadino disilluso vede chiaramente che nelle strutture sanitaire della nostra regione gli sprechi continuano e restano abbondanti. Non basta riconvertire gli ospedali da hub a spoke, la prima cosa da fare sarebbe ottimizzare le risorse umane. Quando noi cittadini assistiamo ancora alla presenza di reparti ospedalieri in cui ci sono oltre venti assunti che prestano assistenza di bassa qualità a 5 o 6 pazienti, ci rendiamo conto che la strada da percorrere è ancore molto lunga, e , soprattutto, tutta in salita, qualunque cosa dica l’attuale Presidente della regione.

  • Redazione
    12:39

    Ma è possibile che loiero dopo tutti i danni che ha fatto ancora ha il coraggio di parlare???

  • Redazione
    12:39

    Loiero farebbe meglio a dimettersi definitivamente dalla politica e andare a casa!!!

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