Chi forma l’informatore?

Il mondo dell’informazione scientifica del farmaco è un mondo complesso e vario che, nonostante la regolamentazione avvenuta negli anni novanta, conserva elementi di eterogeneità e differenziazione all’interno dei profili professionali coinvolti.
Gli ISF sono infatti figure al limite tra i divulgatori di conoscenza e i rappresentanti di commercio; secondo il quadro normativo in cui operano il loro compito dovrebbe attenersi alla “formazione” dei medici-clienti ma, per le Aziende farmaceutiche di cui sono dipendenti, l’obiettivo neanche troppo celato è promuovere la vendita dei farmaci loro affidati.
All’ ISF sono pertanto richieste doti di comunicazione, affabulazione, gestione delle risorse umane, formazione scientifica costante: oltre ad essere esperti di marketing si deve essere uomini di scienza, in grado di relazionarsi quasi alla pari con i propri interlocutori senza perdere di vista gli obiettivi aziendali, spesso in grado di ideare, promuovere e realizzare eventi ECM destinati ai medici.
La maggior parte degli ISF (ad eccezione di quelli che hanno goduto della sanatoria successiva alla riforma del settore) è laureato in materie scientifiche quali Farmacia, CTF, Scienze Biologiche, Chimica, Medicina, Veterinaria ed Informazione Scientifica del Farmaco e molti sono iscritti ai rispettivi Ordini Professionali: questi sono pertanto sottoposti all’ obbligo della formazione continua. Ma quale proposta formativa è indirizzata a tutti quei farmacisti, biologi o chimici che non esercitano la professione per la quale sono abilitati e svolgono il lavoro di ISF?
Personalmente sono una farmacista –ISF che ha la fortuna di lavorare per un’azienda farmaceutica che fa della formazione dei propri dipendenti un punto di forza e di orgoglio, tanto da aver elaborato un progetto di educazione continua obbligatorio (denominato ECR). Come la mia, tante altre aziende si sono adoperate per garantire alti livelli di conoscenze per i propri ISF, tramite l’adozione di giornate di studio, corsi interattivi, test on-line.
Tuttavia sarebbe gratificante e molto proficuo, anche per assolvere all’ obbligatorietà che l’iscrizione all’ordine comporta, che venissero organizzati eventi ECM attuali e realmente formativi per questa categoria professionale ai margini del sistema salute: siamo spettatori attivi, chiamati a pagare il biglietto per uno spettacolo che noi stessi mettiamo in scena.
Penso sia arrivato il momento di realizzare eventi ad hoc per tutti quei professionisti della sanità accomunati non dal titolo di studio ma dalla responsabilità di un mestiere che richiede l’impegno quotidiano della formazione nell’ informazione.

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