Il governo clinico: la strategia vincente per migliorare il Servizio Sanitario Nazionale
Il Ministero della Salute identifica nel Governo Clinico un approccio integrato per l’ammodernamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), che pone al centro del¬la programmazione e gestione dei servizi sanitari i bisogni dei cittadini e valorizza il ruolo e la responsabilità dei medici e degli altri operatori sanitari per la promozione della qualità. Il fine è quello del raggiungimento-mantenimento di elevati standard assistenziali e del raggiungimento dei migliori risultati possibili in salute e contestualmente l’uso efficiente delle risorse.
Gli strumenti vengono identificati nelle linee guida, nell’attuazione di profili di assistenza basati su prove di efficacia, nella gestione del rischio clinico, nella realizzazione di sistemi informativi efficaci, nella valorizzazione e formazione del personale, nell’integrazione disciplinare e multiprofessionale, nella valutazione sistematica delle performance.
Il Governo Clinico dunque rappresenta sicuramente una strategia vincente per affrontare alcune tradizionali tematiche del SSN :
• l’esigenza di assicurare omogeneità, per qualità e quantità, nonché per requisiti minimi di sicurezza e garanzie di efficacia, alle prestazioni erogate su tutto il territorio nazionale;
• la necessità di passare speditamente a percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali costruiti sulla appropriatezza e sulla centralità del paziente;
• il dovere di procedere con rapidità all’innalzamento dei livelli di sicurezza delle prestazioni attraverso la introduzione di tecnologie di prevenzione del rischio di malpractice;
• l’urgenza di cominciare a costruire il secondo pilastro della sanità pubblica, quello della medicina del territorio, a partire dalla riorganizzazione e promozione delle cure primarie e della integrazione socio-sanitaria, con particolare riferimento alla presa in carico e alla continuità della assistenza nell’arco delle 24 ore e sette giorni su sette;
• la opportunità di aprire il sistema, nella sua interezza, alla cultura della valutazione, puntando con decisione sulla utilizzazione di indicatori di esito e valutazione in termini di obiettivi di salute conseguiti, più che di mera sommatoria di prestazioni erogate;
• l’esigenza di aumentare la trasparenza del sistema, a cominciare dalla rivalutazione del merito professionale, e dalla ridefinizione delle norme sul reclutamento della dirigenza e sulla progressione delle carriere. Si tratta di una condizione imprescindibile per assicurare alla sanità pubblica le migliori competenze, rilanciare le politiche del personale, incidere sul rapporto perverso tra sanità e cattiva politica, ridare fiducia ai cittadini;
• l’urgenza di dare effettività alla tanto declamata centralità del paziente, nella consapevolezza che il sistema è chiamato ad un impegno che va la di là della corretta informazione nei suoi confronti.”
Attualmente è in discussione alle camere il nuovo disegno di legge in materia di governo delle attività cliniche per una maggiore efficienza e funzionalità del Servizio Sanitario Nazionale. Il testo attuale comprende 13 articoli che riguardano diversi aspetti:
– Articolo 1: Princìpi fondamentali in materia di governo delle attività cliniche.
– Articolo 2: Funzioni del Collegio di direzione.
– Articolo 3: Requisiti e criteri di valutazione dei direttori generali).
– Articolo 4: Incarichi di natura professionale e di direzione di struttura.
– Articolo 5:Valutazione dei dirigenti medici e sanitari con incarico di direzione di struttura complessa e dei direttori di dipartimento.
– Articolo 6: Dipartimenti.
– Articolo 7: Responsabilità dei direttori di dipartimento
– Articolo 8: Limiti di età.
– Articolo 9: Attività libero-professionale dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale.
– Articolo 10: Libera professione degli operatori delle professioni sanitarie non mediche (di cui alla legge 10 agosto 2000, n. 251).
Seguirà approfondimento.
In collaborazione con il Dott. Piero Ghisu