cecità evitabile, da oggi si può: l’importanza della prevenzione

Curare le patologie oftalmiche che possono condurre alla cecità non solo si può, ma è un diktat da seguire per il benessere dei pazienti e delle casse dello Stato.

Cecita'Lo studio condotto da Novartis sulla cecità, i cui risultati preliminari sono stati resi noti lo scorso dicembre, ha posto sotto i riflettori dei numeri allarmanti. “Abbiamo analizzato le prestazioni fornite e dall’analisi dei numeri fin qui elaborati, si evince che l’Inps eroga per le pensioni un numero di prestazioni pari a 100.000 ogni anno con un importo per paziente di circa 3.300 euro all’anno, mentre per le indennità si registra un totale di 125.000 prestazioni, con un importo annuo per singolo paziente pari a circa 6.000 euro“, ha spiegato Francesco Saverio Mennini, coordinatore dello studio e Direttore del Centre for economic evalutation and Hta del Ceis (Centre for economic and international study della Facoltà di Economia dell’Università di Roma Tor Vergata).

Al Ceis spetta l’impegnativo compito di curare il programma “Osservatorio sui costi della cecità legale”, che focalizza l’attenzione sui costi previdenziali e assistenziali provocati dalle patologie oftalmiche che, se curate in tempo, possono evitare di condurre il paziente alla cecità. La patologia più incidente, anche dal punto di vista dei costi previdenziali, è la degenerazione maculare senile che, tuttavia, può essere curata attraverso una terapia mirata a ridurre l’invalidità derivante dalla cecità, che consiste nella somministrazione di inibitori del Vascular endothelial growt factor (Vegf), una terapia che ha mostrato risultati più che incoraggianti.

Parte dell’incremento dei costi assistenziali per i pazienti affetti da cecità è, secondo lo studio, da attribuire alla lentezza delle liste d’attesa nei centri specializzati. “Dall’analisi effettuata su 227 centri specializzati sull’intero territorio nazionale – ha affermato amaramente Giovanni Staurenghi, Direttore della Clinica oculistica dell’ospedale Luigi Sacco di Milano – Emerge un’attesa media pari a quasi 2 mesi tra la prenotazione e la prima visita, quando il tempo massimo non dovrebbe superare una settimana”. Una velocizzazione dei tempi di diagnosi e, quindi, una repentina somministrazione della terapia potrebbero, secondo gli esperti Novartis, contribuire a rendere meno gravose le spese previdenziali, oltre che ad assicurare una migliore qualità di vita dei pazienti a rischio cecità.

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