Broccoli e frutta secca nemici del cuore? Lo choccante studio italiano

Steroli vegetali, questi sconosciuti. I nemici del colesterolo cattivo contenuti in broccoli, olive, cavolfiori e frutta secca potrebbero non essere così buoni come pensavamo, soprattutto per il nostro cuore.

broccoli La sconvolgente rivelazione sarebbe emersa da uno studio italiano, che avrebbe preso in esame alcuni dati emersi da una ricerca giapponese pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology. A condurre lo studio italiano è stato un team di ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli di Roma, che vanta tra i suoi esperti Filippo Crea, Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari del Policlinico Gemelli.

Stando allo studio italiano, “Il lavoro del gruppo di ricercatori giapponesi dimostra che l’aggiunta alla terapia classica anti-colesterolo con statine di un secondo farmaco chiamato Ezetemibe riduce la gravità dell’aterosclerosi coronarica in misura maggiore rispetto alle sole statine”. Ma cos’è, nel dettaglio, l’Ezetemibe? Continuano i ricercatori: “Si tratta di un farmaco che inibisce l’assorbimento intestinale di colesterolo e di steroli vegetali. Invece le statine inibiscono la sintesi del colesterolo nel fegato”. Gli steroli, dunque, potrebbero favorire l’insorgenza di aterosclerosi coronarica e di infarti che solo il principio contenuto nell’Ezetemibe potrebbe prevenire.

Risultati promettenti, che rivoluzionerebbero il nostro modo di concepire una dieta salva-cuore. “Se da una parte l’arricchimento di queste sostanze grasse riduce lievemente l’assorbimento di colesterolo (con una riduzione di circa il 10%), dall’altra tale integrazione aumenta marcatamente i livelli ematici di tali steroli”, spiega Filippo Crea, che ha analizzato a fondo i dati della ricerca giapponese.  E’ lo stesso Crea a concludere la spiegazione della complessa ricerca, sottolineando che “Non esistono a oggi studi che abbiano chiarito se l’integrazione nella dieta di steroli vegetali si traduca in un aumento o in una riduzione del rischio d’infarto, o se l’effetto finale sia del tutto neutro, ovvero se gli effetti positivi e negativi degli steroli vegetali si annullano reciprocamente“.

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