Via libera ai servizi in farmacia

Via libera sul filo di lana per la farmacia dei servizi che giovedì scorso ha incassato il “sì” della Stato-Regioni a tre decreti attuativi del Dlgs 153/2009 che servono a trasformare i presìdi privati convenzionati in front office del Ssn (il quarto, relativo alle comunali, è ancora in stand by) corredata di una pesante zavorra: la clausola di cedevolezza in base alla quale le nuove regole cedono il passo a eventuali normative regionali che abbiano già provveduto a disciplinare i medesimi servizi. Un paletto in più fortemente voluto nell’ultimo incontro Governo-Regioni della vigilia, nonostante fossero già approdati sui banchi delle Regioni le versioni dei decreti rivedute e corrette in base ai rilievi della commissione Salute e del Garante della privacy dei tre provvedimenti che disciplinano le prestazioni analitiche di prima istanza, le prestazioni professionali e l’attività Cup che potrà essere svolta dai presìdi (cfr. “Il Sole-24 Ore Sanità” nn. 39 e 41/2010). Comunque soddisfatti i principali protagonisti. Per il ministro della Salute, Ferruccio Fazio “con gli Accordi siglati viene innalzata la qualità dei servizi sanitari erogati ai cittadini e potenziata la capacità di accesso al Servizio sanitario nazionale tramite le farmacie”. Per il presidente della Fofi, Andrea Mandelli “comincia ora una stagione di nuovi obiettivi professionali, perché ai servizi ora introdotti occorrerà prepararsi adeguatamente: è un’occasione che tutti i farmacisti devono cogliere fino in fondo, a vantaggio dei cittadini, dell’ottimizzazione delle risorse del Servizio sanitario e anche della professione”.

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