Una nuova ricerca fa luce sui meccanismi dell’ipertensione arteriosa da eccessivo uso di sale

Il risultato di una recente ricerca condotta sotto il coordinamento di Irene Gavras e Haralambos Gavras della Boston University School of Medicine (BUSM) chiarisce che, pur essendo l’uso eccessivo di sale una delle  cause dell’ipertensione arteriosa, ciò non è dovuto a una maggiore ritenzione di liquidi all’interno del sistema di circolazione arteriosa, che si pensava provocasse il cosiddetto “volume ampliato di ipertensione”, un effetto che portava a un aumento del volume del sangue e di pressione sulle pareti arteriose.

Secondo i due esperti dell’università di Boston la diminuzione del flusso sanguigno non è causata dall’alta concentrazione di sale nelle arterie ma da un meccanismo più complesso. Infatti anche se più sale significa più ritenzione di liquidi all’interno del sistema della circolazione arteriosa, è vero anche che  una maggiore estensione di capillari e vene compensa in parte questo effetto.  Piuttosto, spiegano i ricercatori, il sale agisce sul sistema nervoso simpatico stimolando la produzione di adrenalina, la vera responsabile del restringimento delle arterie. Dunque una nuova interpretazione del meccanismo di causa-effetto tra l’eccessivo uso di sale e l’ipertensione.

L’articolo, dal titolo “ Volume-expanded – hypertension: the effect of fluid overload and the role of the sympathetic nervous system in salt-dependent hypertension”, è stato pubblicato sul Journal of Hypertension – Gennaio 2012).

Non ci sono dubbi però che il sale sia una causa dell’ipertensione, dallo studio dei dati osservati per alcune popolazioni che fanno attività fisica intensa e consumano pochissimo sale, per le quali risulta che l’ipertensione è pressoché inesistente ed inoltre la pressione arteriosa non aumenta con l’avanzare dell’età. Dunque si conferma che per ridurre l’ipertensione è indispensabile iniziare modificando il nostro stile di vita e le abitudini alimentari. Per la prevenzione dell’ipertensione e delle malattie cardiovascolari non si dovrebbero superare i 4-5 g di sale al giorno, tenendo presente che il nostro consumo di sale è dovuto per circa i due terzi al sale presente già dalle fasi del processo di lavorazione negli alimenti confezionati che mediamente includiamo nella nostra dieta, dei quali quindi dovremmo cercare di ridurre il consumo. 

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