Testato un nuovo farmaco contro l’Alzheimer: ferma il declino mentale, l’indebolimento della memoria e frena la malattia

Test positivi su un nuovo farmaco prospettano grandi miglioramenti nel trattamento dell’Alzheimer. Secondo i risultati, appena presentati a Toronto, il medicinale testato ferma il declino mentale, l’indebolimento della memoria e frena la malattia. Gli effetti però, non sembrano essere gli stessi per tutti i malati

alzehimerSono stati di recente presentati a Toronto, in occasione della Conferenza Internazionale dell’Associazione Alzheimer, i risultati dello studio di fase tre sul farmaco Lmtx, contro l’Alzheimer. Gli esiti positivi prospettano nuove modalità nel trattare la malattia, e le speranze di grandi miglioramenti nella vita dei malati e della loro famiglia, si fanno sempre più concrete. Secondo quanto emerso dai test, il farmaco ha la capacità di fermare il declino mentale, l’indebolimento della memoria e di ridurre la progressione della malattia. Tanti sono stati i consensi da parte degli esperti nei confronti del nuovo farmaco, ma non sono mancati coloro che si dicono delusi da un medicinale che sembra avere avuto risultati inferiori rispetto alle aspettative. Basti pensare che il trattamento non ha avuto lo stesso effetto su tutti i malati. Oggetto dello studio sono state 891 persone affetti da sintomi lievi di Alzheimer.  Alcuni hanno assunto il farmaco da solo, altri in combinazione con altri trattamenti che stavano già assumendo, e il resto ricevuto un placebo. Alla fine del periodo di studio di 15 mesi, i test di abilità mentale hanno rivelato che in coloro che assumevano il farmaco da solo (circa il 15% del campione) sia le abilità cognitive che quelle di svolgere i compiti quotidiani, come ad esempio vestirsi e nutrirsi, si erano deteriorate ”significativamente più lentamente” rispetto a quelli trattati con placebo. Risonanze magnetiche hanno inoltre rivelato che l’atrofia cerebrale nei pazienti trattati con LMTX risultava ridotta tra il 33 e il 38 per cento, rispetto a quelli trattati con il placebo. Ci sono stati significativi effetti clinici nei pazienti che assumono il farmaco in monoterapia, e nessun effetto nei pazienti che assumono come aggiunta ad altri farmaci. Si tratta di una scoperta davvero significativa nell’ambito dell’Alzheimer, fin’ora trattata con farmaci che aiutano a controllare i sintomi, ma che nulla possono contro il deterioramento del cervello.

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