Stent Coronarico Bioassorbibile: a Catanzaro il primo paziente del centro-sud

La tecnologia utilizzata è particolarmente innovativa ed in fase di sperimentazione in Europa, Australia e Nuova Zelanda. Si basa sull’utilizzo di un materiale biocompatibile, l’acido polilattico, che, non restando in loco come una normale protesi fissa, consente ai vasi di riprendere mobilità, flessibilità e pulsatilità tipiche del tessuto sano.

Presso il Centro Cardiologico del Campus dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, diretto dal Prof. Ciro Indolfi, un paziente affetto da sindrome coronarica acuta che rendeva necessario l’impianto di uno stent  per via di una stenosi sub occlusiva, è stato sottoposto ad un intervento che si inserisce nell’ambito della sperimentazione clinica “absorb extend”, il cui scopo è proprio quello di studiare in maniera approfondita le performance  della Tecnologia vascolare bioassorbibile.

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