Spesa sanitaria, un problema di punti di vista

Razionalizzazione ed ottimizzazione  sono due concetti che, seppur provenienti da un gergo strettamente aziendale, se applicati ad un contesto di spesa pubblica acquisiscono un alto valore etico. In particolar modo quando si parla di spesa sanitaria, un euro investito male non solo è sprecato, ma spesso e volentieri ne richiederà  almeno due in futuro.

Chi gestisce fondi pubblici dovrebbe tenerlo ben presente soprattutto in materia di sanità. “In questo campo non si spende poco, ma si spende male!” afferma Il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, intervenendo due giorni fa al Campus bio-medico di Roma sul tema: “La tutela della salute e il ruolo della Corte dei Conti: le spese pubbliche in materia sanitaria”.

Come si legge dal rapporto Noi Italia 2011 dell’Istat in merito alla sanità, la spesa sanitaria pubblica ammonta a oltre 110 miliardi di euro (7,3 per cento del Pil) e supera i 1.800 euro annui per abitante (anno 2009)”. Nonostante ciò “La spesa sanitaria pubblica italiana è molto inferiore a quella di altri importanti paesi europei come Francia e Germania”. Ciò che è grave in Italia è che le famiglie contribuiscono con proprie risorse alla spesa sanitaria complessiva per una quota pari al 21,3 per cento, pari all’1,9 del PIL.

Altro dato che dovrebbe far riflettere è la mobilità ospedaliera fra regioni: nel 2008, il fenomeno dell’ immigrazione ospedaliera ha registrato  circa 650 mila ricoveri ospedalieri di pazienti non residenti, indice preoccupante di radicali disparità tra le varie regioni in termini di qualità dei servizi sanitari erogati.

In questa direzione, il Patto per la salute costituisce un validissimo strumento al fine di rientrare da situazioni di deficit, visto che, negli ultimi due anni, il ritmo di crescita è rallentato.

Ancora del tutto insoddisfacenti purtroppo, ha spiegato sempre Luigi Giampaolino, sono i risultati ottenuti nell’ambito della spesa farmaceutica ospedaliera che, a differenza di quella territoriale, è in costante aumento.

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