Sergio Mattarella celebra il 40° Ssn: “Servizio all’avanguardia, mantenerlo e migliorarlo”

Il Sistema sanitario nazionale rappresenta “una pagina ampiamente positiva, che ci pone all’avanguardia nella comunità internazionale”.

Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo ieri, nella sede del ministero della Salute, alle celebrazioni per i 40 anni del Ssn.

Il presidente ha voluto ringraziare pubblicamente tutti i protagonisti del “nostro eccellente Ssn”. Presente anche il ministro della Salute, Giulia Grillo, che ha sottolineato come ci sia da “lavorare insieme per sanare le intollerabili disparità tra diverse aree del Paese nell’accesso a trattamenti fondamentali”. “Da parte di alcuni territori – sostiene Grillo – arriva la richiesta di maggiore autonomia, ma queste istanze devono tener conto dell’aspetto costituzionale i cui capisaldi sono rappresentati proprio dalla necessità di una tutela uniforme del diritto alla salute”.

“Possiamo cambiare – rilancia Grillo – i Governatori siano alleati del ministero per vincere la battaglia della lotta alla corruzione, al malgoverno, per promuovere servizi migliori. Siamo dalla stessa parte, non importa con quale bandiera di riferimento, dobbiamo dare risposte ai cittadini e garantire la tenuta del sistema”. Il Servizio sanitario comune “resta la più grande infrastruttura del nostro Paese, la più grande opera pubblica mai costruita. Ma come tutte le opere ha necessità di essere periodicamente ristrutturata”. Grillo evidenzia anche come il nostro Paese spenda oggi “il 6,6% del Pil per la nostra salute: un po’ meno della media europea, ma siamo il Paese europeo – dove si vive di più e il secondo, dopo la Spagna, con il migliore servizio sanitario”.

Questa la chiosa del presidente Mattarella: “Dobbiamo mantenere e sempre più migliorare questa condizione. E so bene che questa condizione passa attraverso l’opera, l’impegno, la passione e la dedizione di coloro che fanno parte, a vero titolo e con varie funzioni, del servizio sanitario nazionale. Quindi vorrei ringraziarli molto. La Repubblica vi è grata. Buon lavoro”.

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