Senato: convegno sul tema “Medicine non convenzionali”

Il numero degli italiani che si affida alle cure della medicina alternativa è in costante crescita e la maggior parte delle persone che hanno intrapreso trattamenti non convenzionali si dichiara soddisfatta.

Durante il convegno dal titolo “Medicine non convenzionali: serve una regolamentazione?” tenutosi ieri presso Sala Capitolare del Senato sono stati divulgati i risultati di un’indagine condotta da ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche e quelli dell’Università di Urbino sulla base dell’analisi di 100 mila interviste ISTAT relative al rapporto tra gli Italiani e la salute, da cui si evince che circa il 15% degli intervistati ha dichiarato di rivolgersi ad esperti che non fanno riferimento alla medicina tradizionale.

Al giorno d’oggi ci si rivolge alle cure alternative soprattutto per dolori di carattere osteo-articolare ed oltre il 70% di chi si rivolge all’osteopata dichiara di trarre beneficio dalle sedute. Altri metodi che costituiscono un trend in crescita in termini utenza sono l’agopuntura, l’omeopatia ed i prodotti di erboristeria.

In Italia l’opportunità di definire un quadro normativo ed organico in tale materia è da tempo all’attenzione delle Istituzioni ed è tutt’ora in corso un ampio dibattito al fine di disciplinare il settore delle medicine non convenzionali, soprattutto  per un’ efficace azione di contrasto ai diffusi casi di abusivismo professionale.

In particolar modo Guido Rasi, direttore dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), ha evidenziato l’estrema necessità di regolamentazione in tal ambito in quanto “Troppo spesso per vendere più facilmente un prodotto si dice che è omeopatico o vegetale. Ma anche la digitalis è naturale, il che però non è sinonimo di garanzia.”

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