Riforma degli ordini e sperimentazione clinica nel ddl Omnibus

Maggiore autonomia agli ordini, semplificazione della sperimentazione clinica, revisione del sistema di gestione del rischio clinico. Questi i principali punti del disegno di legge delega, il cosiddetto “Omnibus”, che ha incassato il via libera definitivo del Consiglio dei ministri (nella foto Palazzo Chigi). Secondo il dispositivo, il Governo è tenuto, entro dodici mesi dalla sua entrata in vigore, ad adottare uno o più decreti legislativi per portare a compimento la riforma degli ordini e rivedere la legge istitutive del 1946. La direzione individuata è di conferire maggiore autonomia patrimoniale, finanziaria e regolamentare agli ordini, che saranno sottoposti alla vigilanza del ministero della Salute, definire ruolo e compiti nelle procedure relative all’esame di abilitazione alla professione, rivedere l’organizzazione e la valutazione dei processi di aggiornamento Ecm, prevedere la separazione della funzione istruttoria da quella giudicante dell’azione disciplinare, assicurare nelle assemblee rappresentative la tutela delle minoranze qualificate. Si prevede inoltre l’istituzione di un ordine per gli odontoiatri. Per quanto riguarda la sperimentazione clinica dei medicinali a uso umano, ci saranno nove mesi di tempo per procedere al riordino e alla riduzione dei comitati etici (non meno di uno per Regione), che verranno comunque messi in rete, allo snellimento degli adempimenti, all’individuazione dei requisiti dei centri autorizzati alla conduzione delle sperimentazioni cliniche dalla fase 0 alla IV. Novità anche per la disciplina del rischio clinico: prevista l’adozione di sistemi di gestione di eventi avversi e di una comunicazione trasparente degli stessi, l’attivazione di strumenti di analisi e di iniziative per la loro prevenzione, l’introduzione del segreto professionale per l’espletamento di queste attività.  Rivisto infine il divieto di compresenza di più professionisti della salute nelle farmacie, che resta valido solo per i medici, mentre decade per i fisioterapisti.

Leave a comment

* Questa casella GDPR è richiesta

*

Accetto

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.