Riconoscimento del dolore: nuove strategie per una misura oggettiva

Uno dei maggiori ostacoli per medici e scienziati impegnati nello studio del dolore fisico è da sempre caratterizzato dal fatto che sia necessario basarsi sulle dichiarazioni dei soggetti coinvolti; tuttavia, ciò che viene riferito in merito a tipologia ed intensità di dolore avvertito è sempre viziato dalla soggettività di ciascun paziente nel descrivere le proprie percezioni.

Alcuni ricercatori della Stanford University School of Medicine, California, stanno mettendo a punto una metodologia per ottenere delle stime oggettive relative al dolore percepito ed il loro studio ha già dato i primi risultati, pubblicati sull’ultimo numero della rivista scientifica on-line “PLOS ONE”, Public Library of Science.

I tentativi effettuati finora per ottenere uno strumento “physiology based” clinicamente valido che consentisse di svincolarsi dal “self-reporting” nello stimare il dolore avevano prodotto scarsi risultati.

I due scienziati che hanno condotto l’esperimento, il Dr. Neil Chatterjee ed il Prof. Justin Brown, hanno sottoposto otto soggetti ad uno stimolo doloroso termico di moderata entità ed hanno registrato  tramite risonanza magnetica a neuro-immagini i tracciati cerebrali di ciascun paziente sia in presenza che in assenza di stimolazione dolorosa.

Tramite l’utilizzo di un complesso algoritmo(linear support vector machine) hanno creato un modello computerizzato che, analizzando le neuro-immagini ottenute tramite risonanza magnetica, sia in grado distinguere i casi in cui il paziente fosse stato sottoposto ad uno stimolo doloroso, e  di riprodurre l’analisi in un momento successivo in maniera tale da individuare quale neuro-immagine fosse indice della percezione di dolore da parte di un soggetto.

L’esperimento è stato poi ripetuto su altre otto persone ed il modello è stato in grado di riconoscere autonomamente con un accuratezza dell’81% la presenza o l’assenza della sensazione dolorosa.

Gli autori tengono a precisare che i risultati da loro ottenuti restano validi solo in un contesto sperimentale.

Leave a comment

* Questa casella GDPR è richiesta

*

Accetto

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.