Il quasi-digiuno nuova frontiera della salute? La parola all’esperto

Nemico della salute o prezioso alleato per linea e longevità? L’argomento è particolarmente “spinoso” e va affrontato con particolare attenzione da specialisti e studiosi di questa particolare dieta. O meglio, non dieta.

Digiuno Quando si parla di digiuno come coadiuvante per combattere alcune patologie – tra le quali quelle oncologiche – non occorre pensare che per guarire dal male che ci affligge occorra morire di fame. Lo spiega bene il dottore Valter Longo, specialista italiano trapiantato negli USA, Direttore del Longevity Institute della University of Soutern California a Los Angeles e Direttore del Laboratorio di Longevità e Cancro all’Istituto IFOM di Milano. Il dottor Longo ha dedicato venti anni della sua attività a studiare le reazioni scatenate nell’organismo umano a seguito di una dieta mima-digiuno.

Si tratta di riorganizzare l’apporto calorico mimando, per almeno 5 giorni consecutivi una volta al mese per la durata di 3 mesi, un periodo di semi-digiuno. I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista “Cell Metabolism”, sembrerebbero confortanti. “Il risultato è un complessivo ringiovanimento del sistema cellulare di ossa, muscoli, sistema immunitario ma anche del cervello”, sottolinea il medico italiano, che ha adottato il sistema di restrizione calorica dapprima sui topi e, successivamente, su un piccolo campione di volontari. Secondo i dati ottenuti dall’esperimento condotto da Longo, il regime mima-digiuno avrebbe comportato una riduzione significativa dei livelli di un mediatore dell’ormone della crescita, il fattore di crescita insulino-simile di tipo 1 (IGF-1): bassi livelli di IGF-1 non solo ridurrebbero il rischio di contrarre neoplasie, ma potrebbero persino favorire la longevità.

La dieta mima-digiuno è stata seguita, come sopra citato, anche da 38 soggetti – 19 partecipanti e 19 facenti parte del gruppo di controllo – sottoposti ad un regime calorico ideato apposta per mimare il digiuno. I risultati di tale esperimento sono stati sorprendenti: le “cavie umane” partecipanti, alla fine dei 3 mesi canonici di semi-digiuno avevano perso notevolmente peso rispetto ai colleghi del gruppo di controllo, oltre a presentare una minor quantità di grasso addominale e un livello inferiore di IGF-1, di glucosio ematico e proteina C-reattiva. Una scoperta sensazionale, che Longo spera presto di proporre alla Food and Drug Administration (l’Ente governativo americano per la regolamentazione di alimenti e farmaci), in modo che possa ottenere approvazione.

Bisogna, però, stare attenti a sottoporsi alla dieta mima-digiuno: tale regime non è adatto a tutti. “Il programma simil-digiuno è facile da seguire: non è una dieta e quindi non richiede sacrifici prolungati nel tempo – premette Longo, che però avverte – Nei nostri esperimenti, il digiuno è eseguito con la supervisione di medici o dietologi, anche perché è molto più potente di qualunque cocktail di farmaci, come dimostrano gli effetti sul sistema nervoso, endocrino e immunologico, nessuno dovrebbe quindi improvvisare“. Il mima-digiuno è sconsigliato a “Pazienti con diabete, chi soffre di anoressia, persone in fragili condizioni di salute e anziani”.

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