Può l’esercizio fisico migliorare le performance intellettive? Sembrerebbe di si

Desiderosi di migliorare la vostra memoria, attenzione, o le vostre capacità di apprendimento? E’ proprio il caso di dirlo, andate a fare due passi o una nuotata.

Tramite l’utilizzo di sofisticate tecnologie per esaminare il comportamento di neuroni individuali e lo sviluppo della materia cerebrale, alcuni scienziati nei mesi scorsi hanno scoperto che l’attività fisica contribuisce in maniera determinante, da un lato  a contrastare e ritardare il naturale ridimensionamento a cui va incontro il cervello con l’avanzare dell’età, dall’altro a migliorare la flessibilità cognitiva.

Un team di ricercatori guidati dal Prof. Justin S. Rhodes, ordinario di Psicologia presso il “Beckman Institute for Advanced Science and Technology”, Università dell’ Illinois, è riuscito a paragonare capacità e morfologia cerebrali tra diversi gruppi di topi, alcuni dei quali, a differenza degli altri, avevano a disposizione nella loro gabbia una ruota su cui correre.

I risultati delle successive analisi hanno dimostrato che i topi dediti all’esercizio fisico godevano di un miglior stato di salute del proprio cervello e riportavano punteggi più alti nei test cognitivi.

Sebbene fino a qualche anno fa la comunità scientifica avesse condiviso l’opinione secondo cui gli esseri umani nascerebbero con un certo numero di cellule cerebrali senza poterne poi generare delle altre, negli anni ’90 studiando tramite autopsia alcuni cervelli umano, si è visto che essi contenevano neuroni nati da poco. Gli esperimenti hanno individuato nell’ippocampo la sede cerebrale in cui quest’attività di neurogenesi era particolarmente marcata.

Ancor più interessante fu scoprire che l’esercizio fisico costituiva un vero e proprio fattore di innesco per la nascita di nuovi neuroni. Topi e ratti che correvano su una ruota per qualche settimana avevano nei loro ippocampi un numero di neuroni approssimativamente pari al doppio rispetto agli animali mantenuti in un uno stile di vita sedentario.

I meccanismi molecolari tramite i quali l’esercizio fisico contribuisca al trofismo ed alle funzionalità cerebrali non sono ancora chiari; tuttavia sembra che una delle molecole la cui produzione aumenta con l’attività aerobica sia il BDNF, brain derived neurotropic factor, una sostanza responsabile del rafforzamento delle cellule cerebrali e delle connessioni tra i neuroni, che funge anche da stimolo per la neuro genesi.

Fonte: New York Times

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