Peperoncino & Benessere: Noi Calabresi ce l’abbiamo..piccante.

Seppur dall’alto della sua quinta elementare, lo diceva anche il mio caro nonno: Io sono arrivato a novant’anni perché , senza esagerare, ho sempre mangiato peperoncino.

Trattasi di una pianta appartenente alla famiglia delle solanacee conosciuta dai botanici sotto il nome di “Capsicum” comprendente varie specie tra cui per l’appunto, il peperoncino. Controversa resta tutt’ora l’etimologia; c’è chi la ritiene latina, Capsa, ossia scatola (contenente semi n.d.r.), mentre altri ne sostengono l’origine greca, da Kapto, verbo che significa mordere, alludendo  al “mordente” bruciore che provoca sulla lingua quando li si mangia. L’azione farmacologica responsabile di questo bruciore è dovuta alla Capsicina, o Capsaicina, sostanza che in seguito alla stimolazione di particolari strutture recettoriali presenti a livello della mucosa orale ( ..e non solo, ne sa qualcosa chi, dopo contatto con il peperoncino si tocca gli occhi o altri distretti corporei) provoca quella caratteristica sensazione di bruciore. Ne sono immuni gli uccelli, in quanto privi del relativo recettore nervoso, pertanto il peperoncino resta un alimento a loro particolarmente congeniale in quanto ricco di vitamina C  e carotene.

Oltre ai ben noti effetti benefici sul cuore e sulla circolazione, sembra proprio che il peperoncino sia una spezia dalle mille risorse:

Un recente studio associa un uso moderato del peperoncino ad un effetto benefico sulla linea, lo sostiene una ricerca firmata da Richard Mattes e Mary Jon Ludy della Purdue University di West Lafayette, nello stato americano dell’Indiana. Tale studio è stato pubblicato sul primo numero di Marzo 2011 della rivista Physiology and Behaviour.  L’effetto per così dire dietetico del peperoncino risiederebbe nella sua capacità di ausilio nel tener sotto controllo  l’appetito e bruciare un maggior numero di calorie dopo un pasto, con evidente incremento della termogenesi. Purtroppo però, in accordo con le conclusioni del medesimo studio, tale accelerazione del metabolismo e conseguente effetto dietetico si verificherebbe solo nei consumatori non abituali della spezia in questione. Vale a dire, chi ormai è assuefatto al suo piacevole bruciore, sarebbe tollerante (ossia insensibile) nei confronti di questa proprietà.

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