on i nuovi accordi contrattuali cambia la figura del Medico di Famiglia

Le novita’ contenute negli accordi di rinnovo contrattuale firmati ieri mattina nella sede della Sisac e che riguardano il settore della medicina generale (biennio economico 2006-2007 e quadriennio normativo 2006-2009), della pediatria di libera scelta e della specialistica ambulatoriale parlano chiaro: la figura del medico di famiglia cambierà.
Nel nuovo accordo i compiti del medico convenzionato saranno piu’ orientati verso il rispetto dei livelli essenziali di assistenza, piu’ agganciati ad un contesto organizzativo per lo sviluppo dell’attivita’ professionale in cui il processo di informatizzazione nella trasmissione delle ricette on line rappresenta la novità principale. Infatti i medici dovranno applicare tutte le disposizioni legate all’utilizzo della tessera sanitaria e alla ricetta elettronica; sono previste penalizzazioni economiche per i medici inadempienti.
I medici del territorio lavoreranno sempre di piu’ integrandosi con gli altri professionisti. Sono infatti chiamati ad operare, dopo i necessari accordi regionali, in ‘aggregazioni funzionali’ e nelle Unita’ complesse delle cure primarie. Il lavoro sara’ organizzato secondo le forme e i modelli messi a punto dalle diverse Regioni. I camici banchi sono tenuti a raccogliere, aggiornare e trasmettere, alcuni dati legati alla loro attivita’ e individuati nell’accordo.
Riguardo allo specifico della convenzioni stipulate, il costo complessivo del rinnovo contrattuale e’ pari a 279 milioni di euro, di cui 219 per la medicina generale (che include assistenza primaria, continuita’ assistenziale ed emergenza sanitaria territoriale), 34 milioni per la pediatria e infine 26 milioni per la specialistica ambulatoriale. Risorse che hanno consentito di assegnare un incremento medio lordo annuo a regime pari al 4,85% (3,09 euro lordo percepira’ il medico di assistenza primaria per ogni assistito in carico).
Per Giacomo Milillo, presidente della Fimmg, l’accordo, che “avra’ vita breve visto che le Regioni sono intenzionate a iniziare le trattative per il secondo biennio, segna la volonta’ e le premesse del cambiamento”.

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