Olio di palma: la lunga battaglia contro il grasso vegetale continua, ma la scienza lo difende
E’ guerra aperta contro l’olio di palma. Da mesi ormai, non si parla d’altro. Fa bene o fa male? Molte aziende alimentari si sono precipitate ad eliminarlo dalle loro produzioni, ma gli esperti parlano chiaro: non esiste alcun legame tra gli acidi grassi e le malattie cardiovascolari! Quale sarà la verità?
E’ una battaglia senza esclusioni di colpi quella intentata contro l’olio di palma, grasso vegetale ritenuto dannoso non solo per la salute umana ma anche per la salvaguardia dell’ecosistema, perché classificato tra le principali cause di deforestazioni. Le grandi polemiche ed i numerosi dibattiti che da mesi infiammano esperti, imprenditori alimentari e opinione pubblica, ebbero inizio in seguito al verdetto dell’EFSA – European Food Safety Authority – che, nel maggio scorso, accusò l’olio di palma di contenere tre sostanze pericolose, delle quali una potenzialmente cancerogena. Questa la miccia responsabile dell’esplosione di una vera e propria campagna denigratoria nei confronti dell’olio esotico, ampiamente utilizzato non solo nell’industria alimentare, ma anche in quella della cosmesi. Attraverso l’assunzione di prodotti dolciari quali merendine, creme spalmabili, biscotti, prodotti da forno e snack salati, l’olio di palma è diventato parte integrante della nostra quotidiana alimentazione. Secondo molti, un abuso nel consumo ed una prolungata assunzione, sarebbero responsabili di problemi a cuore ed arterie. Sotto accusa l’elevato tasso di grassi saturi, considerati fattori di rischio per l’insorgenza di colesterolo, effetti negativi a livello cerebrale, obesità e tumori. Numerose sono state le aziende alimentari che fin da subito hanno deciso di prendere le distanze dall’impiego del grasso vegetale, sostituendolo nelle loro produzioni. Altre, come la Ferrero – azienda italiana leader del settore dolciario che ne fa utilizzo, ad esempio, nella Nutella – scende in campo a favore dell’olio vegetale negandone gli effetti negativi e ribadendo la necessità di una produzione sostenibile. Nonostante la grande campagna di demonizzazione contro l’olio esotico, secondo numerosi esperti, infatti, non vi sarebbe alcuna evidenza scientifica tesa a dimostrare il legame tra l’olio di palma e l’aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Una simile relazione è infatti smentita da tutti gli studi scientifici riguardanti il tema. Il caos sul prodotto per molti, dunque, sarebbe frutto di disinformazione e scopi commerciali che esulano dalla salvaguardia del benessere e della salute umana.