Obblighi e sanzioni per chi non li rispetta

I datori di lavoro dovranno attuare un programma di valutazione dei rischi dovuti a stress e quindi intervenire

MILANO – Norme antistress in vigore da gennaio, con la circolare del Ministero del Lavoro che indica alle aziende il percorso metodologico che rappresenta il livello minimo di attuazione della legge. I datori di lavoro, con il supporto dei responsabili della prevenzione, dei medici competenti e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, dovranno attuare un programma di valutazione dei rischi dovuti a stress. Se non si registrano segnali negativi, il datore di lavoro è tenuto comunque a indicarlo nel documento di valutazione del rischio e a prevedere un piano di monitoraggio.
INTERVENTI CORRETTIVI – Nel caso invece siano rilevati rischi da stress lavorativo, vanno presi opportuni interventi correttivi. E, qualora le misure adottate si rivelino inefficaci, si passa alla seconda fase della valutazione più approfondita, quella soggettiva. Le indicazioni valgono per tutte le aziende, pubbliche e private, di qualsiasi dimensione. Sono coinvolte tutte le categorie di lavoratori: dai quadri ai dirigenti, dagli impiegati agli operai, ai Co.co.co. Per chi non rispetta le regole sono previste le stesse sanzioni previste per la violazione di altre norme sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro: da 2.500 a 6.400 euro e la reclusione da tre a sei mesi

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