Nuove evidenze scientifiche nella lotta contro il diabete

I risultati sono validi al momento solo sugli animali da esperimento ma i ricercatori esprimono particolare fiducia nella speranza che in un prossimo futuro una sperimentazione analoga possa passare sull’uomo.

Condizioni patologiche come il diabete di tipo 2  determinate dall’invecchiamento o indotte da una dieta ricca di grassi sono caratterizzate da un abbassamento dei livelli intracellulari di una molecola endogena chiamata NAD, nicotinammide adenina dinucleotide, fondamentale per la trasformazione dell’energia proveniente dalla dieta in una forma utilizzabile da parte delle cellule.

Il NAD non può essere somministrato come tale in quanto determina effetti tossici, pertanto un team di ricercatori della Washington University School of Medicine in St. Louis ha pensato di utilizzare il suo precursore, denominato NMN, nicotinammide mononucleotide.

I risultati dell’esperimento sono stati pubblicati sulla rivista scientifica  “Cell Metabolism” , e testimoniano come l’iniezione di NMN a topi affetti da diabete di tipo 2 determinava un repentino incremento di NAD e  nella maggior parte dei casi una drastica riduzione della tolleranza al glucosio.

Il medesimo gruppo di ricerca adesso sta studiando gli effetti della somministrazione di NMN per via orale dissolvendolo nell’acqua; sarebbe questo un primo passo verso la produzione di un vero e proprio integratore alimentare da assumere per prevenire o curare il diabete.

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