Medicina, Psicologia e Fisica quantistica: un nuovo approccio per le cure

“Medicina, Psicologia e Fisica Quantistica: la crisi delle certezze e l’umanizzazione della cura”. E’ il titolo del Congresso promosso da AIREMP, Associazione Italiana di Ricerca sull’ Entanglement in Medicina e Psicologia, tenutosi a Bologna il 19 e 20 novembre, che ha visto 370 partecipanti tra medici, psicologi, biologi e fisici. L’incontro ha evidenziato le nuove prospettive di cura e di promozione della salute che si aprono con il cambio di paradigma che sta avvenendo nella Biologia, nella Medicina e nella Psicologia. Infatti se la fisica con la scoperta dell’entanglement quantistico già da decenni ha evidenziato come a livello subatomico esista un interconnessione ed interdipendenza dei campi energetici, solo da poco tempo la Biologia, la Medicina e la Psicologia hanno iniziato ad integrare questo paradigma scientifico in una nuova visione della salute e della cura, creando un nuovo ambito di ricerca e di applicazione clinica denominato Psiconeuroendocrinoimmunologia Quantistica (PNEI Q), che integra anche ampi settori di ricerca delle Neuroscienze.
All’evento, dall’approccio multidisciplinare, hanno partecipato personalità del mondo scientifico tra le quali Emilio del Giudice, Professore Emerito di Fisica Nucleare, Luigi Giuliani del Ministero della Salute, S. Khandro, monaca della tradizione buddhista tibetana, Carlo Ventura dell’Università di Bologna, il Presidente dell’AIREMP Prof. G. Genovesi dell’Università la Sapienza di Roma, il Vice Presidente Gioacchino Pagliaro Direttore della Psicologia Ospedaliera dell’AUSL di Bologna. “Mente, meditazione e l’interscambio energetico nelle cure”, “Stress e insorgenza delle malattie”, “Neurofisiologia degli stati meditativi” e ”Possibili nuove interpretazioni dei meccanismi di trasporto delle cellule” sono alcuni degli argomenti al centro della due giorni bolognese che ha posto l’accento sui processi quantici che possono avere importanti ricadute sui sistemi immunitario, nervoso ed endocrino influenzando lo stato di salute e malattia.

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