Medici, sette su dieci hanno scioperato

Hanno protestato davanti a Montecitorio i medici ospedalieri sperando che la manovra economica potesse essere cambiata per il capitolo che riguarda la sanità. Adesioni al 70% secondo i sindacati, senza Uil e Cisl Medici, 5,11% secondo il ministero della Funzione Pubblica. Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha ribadito che il blocco del turnover, previsto dalla manovra per i dipendenti pubblici, «non riguarderà il servizio sanitario nazionale». Ma per i sindacati «non bastano gli annunci, serve che sia messo nero su bianco per fare definitiva chiarezza». «Chiarezza – insiste il medico e senatore del Pd Ignazio Marino in piazza a Montecitorio a sostegno della protesta – che nel testo della manovra non c’è. Invito il governo a rileggere il documento che è chiaramente disegnato per distruggere il sistema sanitario per dire poi ai cittadini di rivolgersi al privato».
Sono state 40 mila le operazioni rinviate in tutta Italia, pronto soccorso, rianimazioni e unità coronariche hanno funzionato a pieno ritmo. Molti medici, per minimizzare i disagi dello sciopero a danno dei cittadini, sono andati al lavoro, ma non hanno timbrato il cartellino rinunciando così ad un giorno di paga. Sperano almeno di ottenere la modifica di quelle norme a costo zero come ad esempio il comma 32 dell’articolo 9 che permette ai direttori generali di «rimuovere un dirigente medico dal proprio incarico anche in assenza di una valutazione negativa». Un comma che secondo i sindacati «è la morte del merito professionale per permettere alla politica di allungare le mani sulla sanità».

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