Medici precari: 4mila a rischio nel 2011

Posto di lavoro a rischio per 4mila medici precari da gennaio 2011. A lanciare l’allarme Massimo Cozza, leader della Fp-Cgil Medici, secondo il quale una delle conseguenze delle manovra economica della scorsa estate porterà, il prossimo anno, al taglio del 50% della spesa effettuata dalle pubbliche amministrazioni per i cosiddetti contratti di precariato o di lavoro flessibile. «Una norma che i ministeri, ad esempio, operano in automatico, ma che se venisse seguita anche dalle Regioni» spiega Cozza «metterebbe a rischio il lavoro di circa 4 mila degli 8mila medici precari presenti sul territorio, che lavorano soprattutto nei pronto soccorso, nelle Asl e negli ospedali pubblici». Per questo, conclude il sindacalista, «noi chiediamo che siano garantiti i rinnovi dei contratti e che contestualmente si avviino percorsi di stabilizzazione». «Abbiamo notizia che alcuni assessorati regionali, tra cui quello del Lazio, stanno già sollecitando gli ospedali affinché licenzino il 50% dei medici precari. La minaccia è reale», sottolinea il presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, Ignazio Marino, secondo cui i dati resi noti dalla Cgil «sono allarmanti soprattutto se associati al blocco del turn over pronosticato da Fnomceo, secondo cui nell’arco di dieci anni almeno 4 medici su 10 andranno in pensione e non saranno sostituiti».

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