Secondo i ricercatori dell’Università di Birmingham,in Gran Bretagna, sarebbe questo uno dei trucchi con cui si inganna il cervello e quindi il corpo.
Un metodo fai-da-te che, tuttavia, potrebbe portare più benefici. Da un punto di vista biologico, infatti, far sostare il cibo per più tempo nella bocca non solo aiuterebbe la digestione,la prima digestione avviene in bocca, dicevano ancora una volta le nonne, ma consentirebbe di anticipare il senso di sazietà. Alla fine, si ha una riduzione del conto calorico, vale a dire meno chili su pancia e fianchi. A giocare un ruolo chiave in questo meccanismo è la grelina, ormone rilasciato dalle cellule gastrointestinali e che, attraverso il sangue, raggiunge il cervello, decidendo quando è giunto il momento di mangiare e quando quello di fermarsi. Mangiare con più calma, facendo sostare i cibi almeno 30 secondi in bocca, come nell’esperimento condotto su 43 volontari, manderebbe al cervello informazioni diverse dal solito, quelle tipiche delle abbuffate natalizie. Il messaggio, anche ormonale, sarebbe in sintesi: “Non ho bisogno di mangiare voracemente, sono sazio”. Un input che si manifesta subito nella minore richiesta di snack e spuntini fuori pasto.

Fonte:www.ilsole24oresalute.it