L’operazione diminuirebbe il rischio di malattia del 60%

NEW YORK
Circoncidere tutti i nuovi nati americani per frenare la diffusione dell’Aids. La proposta, che dovrebbe essere formalizzata entro la fine dell’anno, arriva da alcuni funzionari del dipartimento della Salute che stanno studiando il sistema per diminuire il numero di contagi, in attesa di trovare una cura per la malattia.
Secondo i medici la soluzione diminuirebbe del 60% il rischio di contrarre il virus tra gli eterosessuali. Oltre all’Aids, gli studi dimostrerebbero che l’operazione consente di arginare la diffusione di tutte le malattie trasmissibili per via sessuale, come herpes e sifilide, essenzialmente per motivi di igiene.
L’idea era già stata avanzata alcuni anni fa ma i buoni risultati registrati in alcuni Paesi africani, dove è stata testata negli ultimi anni, hanno fatto tornare a galla l’ipotesi di circoncidere per legge tutti i bambini maschi che nascano negli Stati Uniti. Nei Paesi africani che hanno sperimentato l’operazione, come Kenya, Uganda e Sudafrica, il numero di contagi di Aids tra gli eterosessuali circoncisi si sarebbe dimostrato più basso del 60% rispetto ai maschi che non hanno effettuato la stessa operazione. Secondo gli stessi funzionari, ad oggi il 79% dei maschi adulti americani sarebbe già circonciso.
Negli ultimi anni il tasso di bambini passati sotto le “forbici” del medico subito dopo la nascita è andato calando in America, pur rimanendo comunque una pratica altamente diffusa. Circa il 65% dei genitori americani decide ogni anno di sottoporre i figli alla veloce operazione subito dopo il parto. Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale il numero di circoncisioni si attestava all’80% dei neonati.

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