Lo sport praticato da giovani aiuta la salute mentale per tutta la vita

Fare sport da giovani aiuta a ridurre il rischio di malattie come il morbo di Parkinson e la demenza negli anni a venire, lo dice una ricerca effettuata dagli studiosi della Deakin University di Melbourne

Una ricerca condotta dalla Deakin University di Melbourne (Australia) e pubblicata sulla rivista Frontiers in Ageing Neuroscience rivela che lo sport praticato in giovane età può apportare benefici al cervello riscontrabili anche durante la vecchiaia. La ricerca, guidata da Helen Macpherson, ha riguardato una serie di studi in materia che hanno evidenziato la correlazione tra un’attività fisica regolare effettuata durante l’infanzia e l’adolescenza e la salute cerebrale in terza età. Infanzia e adolescenza, mezza età e vecchiaia, sono queste le fasi della vita che hanno riguardato lo studio australiano da cui ne deriva che lo sport praticato durante la giovane età, riduce il rischio futuro di incorrere in malattie come demenza e morbo di Parkinson. Helen Macpherson dell’Institute of Physical Activity and Nutrition della della Deakin University di Melbourne, sostiene che questi benefici possono essere differenti nell’arco della propria vita. Ad esempio, lo sport praticato in adolescenza sarebbe uno dei più forti fattori protettivi contro il deficit cognitivo, che si registra durante la vecchiaia. Per le persone che hanno un’età compresa fra i 40 e i 60 anni, lo sport praticato nell’età adolescenziale, aiuterebbe a costruire le difese contro la demenza perché quest’ultima, in diversi casi, è stato dimostrato che inizia a manifestarsi anche prima dei 20 anni, con i primi problemi di memoria. Un’attività sportiva o anche soltanto fisica, se praticata con regolarità, aiuta fattori psicologici come minore ansietà e maggiore autostima ed inoltre lo sport aiuta a prevenire l’ipertensione e il diabete di tipo 2, due malattie che nel tempo possono danneggiare i vasi sanguigni del cervello, riducendo il rischio di demenza. La salute mentale dell’individuo può essere aiutata molto da esercizi che migliorano la forza e la resistenza fisica. Questi ultimi, se abbinati a un’attività di tipo aerobica, possono avere effetti diretti sulla struttura e sulle funzioni del cervello.
“Si riteneva che siamo nati con tutte le cellule cerebrali che avremo nella vita, ma ora sappiamo che nell’ippocampo – la parte del cervello interessata alla memoria – le cellule cerebrali si possono rigenerare nel corso della vita e che l’esercizio può promuovere una nuova crescita”, spiega Macpherson. “Un beneficio dell’addestramento alla resistenza è che aumenta la produzione dell’ormone della crescita chiamato IGF (insulin-like growth factor) che ha una forte influenza sulla memoria”.

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