La depressione

Cos’è la depressione? E quali sono i sintomi?
È uno stato d’animo o affetto manifestato mediante fenomeni soggettivi come sentimento di tristezza, irreparabilità, vulnerabilità, colpa, pensieri autocritici e scarso interesse per le attività esterne. In concomitanza con questo materiale mentale, le attività psicomotorie rallentano e si  prova torpore generale, affaticamento, diminuzione delle pulsioni sessuali, anoressia, costipazione e insonnia ( soprattutto al mattino presto): in alcuni disturbi dell’affettività, l’insonnia viene sostituita da un maggior bisogno di sonno, e l’eccessiva alimentazione si sostituisce all’anoressia. Queste manifestazioni fisiche sono considerate segni vegetativi della depressione e sono la base del presupposto, accettato per molto tempo, secondo cui nella casualità vi sarebbe un elemento psicosomatico. Un altro sintomo frequente, molto disturbante per la persona, è la difficoltà a pensare con chiarezza ed efficacia; questo stimolo può essere tanto grave da venir preso per demenza organica. Accompagnano la depressione una maggiore preoccupazione per il Sé e un minor interesse per le attività esterne e le persone. L’individuo spesso è convinto che alcuni aspetti del sé siano privi di valore, manchevoli o malati (ipocondria).  Il collasso della regolazione dell’autostima è una caratteristica comune, forse addirittura universale delle depressioni. Gli individui con un’autostima fragile si deprimono quando perdono i supporti esterni di cui hanno bisogno per mantenere un’immagine stabile di sé. Il collasso della regolazione dell’autostima e la conseguente depressione in certi casi derivano dalla perdita di un oggetto per morte, lesione, trascuratezza o delusione. Tra le cause figurano la delusione derivante da una causa idealizzata, una vita non all’altezza dell’ideale dell’Io o un senso di vulnerabilità o impotenza di fronte a difficoltà insormontabili. Il normale dolore per la perdita dell’oggetto solitamente non comporta la diminuzione dell’autostima né autoaccuse.

Una chiave di lettura psicoanalitica
L’iperreazione malinconica alla perdita di un oggetto solitamente si verifica quando questi oggetti hanno avuto valore narcisistico; la perdita di tale oggetto equivale alla perdita di una parte dell’immagine di sé; la persona depressa in certi casi si identifica con l’oggetto perduto nel tentativo di recuperare ciò che è stato perso (es.: la persona diventa come la madre cattiva verso la quale ha mosso la maggior parte delle critiche). In questo caso lo spirito autocritico viene attivato da critiche originariamente rivolte alla persona emozionalmente importante, o a quella persa o ad un’altra connessa alla perdita. L’autocritica è dunque espressione di rabbia che faceva parte dell’atteggiamento ambivalente originario verso l’oggetto quando era ancora presente. Alla tristezza si sovrappone il senso di colpa. Mediante una fusione di rappresentazioni oggettuali e del Sé, l’aggressività originariamente destinata all’oggetto viene rivolta contro il sé.

Per una corretta diagnosi  e terapia
Quando il termine depressione viene impiegato come categoria diagnostica si riferisce ad una malattia mentale in cui la caratteristica prevalente è il disturbo dell’affettività. Ma la depressione si verifica in una vasta gamma di entità nosologiche con eziopatologia e psicopatologia variabili. In queste condizioni esiste una serie complementare di fattori casuali, tra cui anche fattori costituzionali ed ereditari. La comprensione della depressione dipende perciò dalla combinazione di ricerca neurofisiologica e psicologica, basata su attenti studi clinici diagnostici.
La terapia generalmente è fisiologica e psicologia insieme e la risoluzione del problema dipende dalla struttura di personalità dell’individuo e dalla sua capacità di attivazione rispetto a come come trasformare un problema in un’opportunità di crescita.

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