L’assunzione regolare di aspirina diminuisce il rischio di morte per tumore, lo testimonia uno studio americano

Assumere in modo regolare piccole quantità di aspirina, non solo previene la formazione dei tumori ma riduce anche la mortalità ad essi correlata, indipendentemente dalla tipologia o dal sesso del paziente. A mettere in evidenza le grandi proprietà benefiche dell’acido acetilsalicilico, un recente studio americano

L’acido Acetilsalicilico è un vero e proprio toccasana per la salute umana tanto da poter essere considerato una sorta di salva-vita. Questa la conclusione alla quale è  giunta una recente ricerca condotta da Yin Cao, del Massachussets general hospital di Boston. Secondo quanto scoperto, l’acido acetilsalicilico – comunemente indicato con il termine aspirina, dal marchio commerciale coniato dalla Bayern nel momento in cui la mise in vendita – se assunta per un lungo periodo, comporterebbe una generale riduzione dei rischi di morte connessi a qualsiasi tipo di malattia. Tale diminuzione si è mostrata particolarmente elevata nel caso di decessi connessi ai tumori. Stando ai dati dello studio – presentato dal suo coordinatore in occasione della conferenza annuale dell’Associazione USA per la ricerca sul cancro – non solo l’aspirina avrebbe la capacità di prevenire la formazione dei tumori, ma anche di ridurre il tasso di mortalità ad esso connesso. Oggetto della maxi-ricerca, sono stati più di 130.000 soggetti monitorati per ben 32 anni. Mentre la mortalità generale tra chi ha usato aspirina regolarmente almeno per 6 anni, è diminuita  del 7% per le donne e dell’11% per gli uomini,  quella specifica per tumori ha fatto registrare un calo del 7% fra le donne e del 15% tra gli uomini. Risultati questi non del tutto nuovi, che vanno a rinforzare, tra le tante, una precedente ricerca condotta nel 2010 dalla Oxford University, nella quale si era dimostrato che l’assunzione quotidiana di una dose di acido acetilsalicilico di circa 75mg, per un periodo compreso tra i quattro e gli otto anni, tendeva a ridurre il tasso di morte di almeno un quinto per comuni forme di tumore, indipendentemente dal sesso. In particolare, nello studio di Boston, gli effetti benefici più evidenti, si sono riscontrati in relazione al tumore al colon: tra i consumatori regolari di aspirina, le morti sono state inferiori del 31% tra le donne e del 30% per gli uomini. Grandi benefici anche per le donne colpite da tumore al seno, per la cui categoria la mortalità ha subito una diminuzione del 7%. Ottimi risultati anche per il cancro alla prostata dove, per gli uomini, si è registrata una riduzione della  mortalità pari al 23%. Tali effetti sono riscontrabili a partire di un uso minimo di 6 anni.

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