Intervista al Prof. Ettore Jorio

Life Long Learning continua a dare spazio alle opinioni dei più autorevoli esperti in sanità, Ettore Jorio, docente di diritto amministrativo sanitaro dell’Università della Calabria.

Cosa ne pensa dell’azione politica di Bersani in tema di liberalizzazione delle farmacie?
Maria Teresa Meli ha ripreso sul Corriere della Sera un articolo pubblicato su Europa da G. Del Vecchio. Lo ha fatto con un titolo pieno zeppo di ironia “Nel PD dubbi su Bersani ‘parafarmacista’: aiuta le coop?”. A ben vedere, sono molti a dubitare sulla crociata portata avanti dal leader del PD, anche nel suo stesso partito. Gli scontenti sono ovunque. I farmacisti titolari non comprendono l’aggressione a tutto campo nei confronti dell’unico presidio del SSN che funziona e che guadagna il consenso generale. I parafarmacisti lo accusano di non avere mantenuto le promesse fatte, alle quali sono seguite le felicitazioni espresse loro nella lettera celebrativa del successo dell’uscita dei farmaci di fascia C dalla farmacia tradizionale. Le Coop sono rimaste ferme ai blocchi di partenza con gli scaffali in mano dei numerosi corner auspicati. Insomma, il compagno Pier Luigi è riuscito a fare flop con tutti.

Condivide l’azione politica del PD e di Bersani in particolar modo?
Con Bersani ho tante cose in comune. Entrambi del 1951. Entrambi provenienti dal PCI. Entrambi coniugati con due farmaciste. Una, la differenza sostanziale: mia moglie è vincitrice di una sede farmaceutica, sua moglie non c’è ancora riuscita. Se quelle di Bersani sono le battaglie sociali di un partito progressista come il PD, da vecchio comunista, me ne vado da un’altra parte. Credo che, come me, lo faranno in tanti! La difesa della natura concessoria della farmacia è il dovere di tutti, a cominciare dalla sinistra.

Cosa ne pensa del DL approvato dal Governo, pubblicato ieri in G.U.?
La soluzione del Governo compie tre errori:
a) riduce eccessivamente il quorum mettendo così a rischio la tutela della salute del territorio. Ciò in quanto renderà precario l’equilibrio costi/ricavi, già in pericolo per lo sconto al SSN, per la vendita per conto e per gli intessi sopportati per i ritardi di pagamento;
b) suppone, erroneamente, di distribuire una ricchezza che non c’è dividendo l’attuale giro d’affari in troppi, obbligati peraltro a immobilizzi consistenti ;
c) stimolerà un concorrenza impropria a danno dei cittadini.

Per i giovani farmacisti?
Concorsi, concorsi e concorsi con la puntualità che i giovani meritano. Un quorum a 3.500 con 2000/2500 sedi in più avrebbe risolto il problema di tutti. Certamente dei più meritevoli.

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