In calo il numero di morti causate dal tumore alle ovaie, il merito è quasi tutto della pillola

Il tumore alle ovaie, nonostante la bassa incidenza, è associato ad un alto tasso di mortalità. Secondo una recente ricerca, l’uso della pillola ed il miglioramento delle possibilità di diagnosi precoce, hanno prodotto un’incoraggiante diminuzione di morti legate al cancro ovarico

tumore ovarico

Una recente ricerca – pubblicata sulla rivista Annals of Oncology e diretta da Carlo La Vecchia dell’Università di Milano, in collaborazione con Eva Negri dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano – ha rivelato che l’impego sempre più diffuso di contraccettivi orali quali la pillola, ha portato ad un’importante diminuzione del numero di morti dovute alla malattia che, seppur poco incisiva, è legata ad un ampio tasso di mortalità. Nell’arco di tempo che va dal 2002 al 2012, in Europa, ad esempio, la mortalità per il tumore ovarico si è ridotta del 10% circa. E’ passata da un tasso di 5,76 per 100.000 donne nel 2002 a uno di 6,19 nel 2012. Un dato incoraggiante non solo per il Vecchio Continente, ma per il mondo intero. In Usa infatti, Paese in cui l’assunzione della pillola è una pratica diffusa da più tempo e più comune, la riduzione è stata del 16% (da un tasso di 5,76 per 100.000 donne nel 2002 a uno di 4,85 nel 2012).  Secondo gli epidemologi, oltre che all’impiego della pillola, l’abbasamento del tasso di mortalità è da attribuire anche ad altri fattori quali la riduzione dell’uso di terapie ormonali sostitutive in menopausa ed i progressi nella diagnosi precoce del tumore ovarico. Secondo i ricercatori la riduzione dei decessi perdurerà almeno fino al 2020, mediamente del 15% in Usa e del 10% in Europa.

 

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