Il Sottosegretario Roccella interviene sull’innovazione farmacologica

Il Sottosegretario Eugenia Roccella è intervenuta il 26 giugno 2008 al convegno “Farmaci innovativi. Qualità, efficacia, appropriatezza. Garanzia dell’universalità delle cure sul territorio nazionale” organizzato dall’associazione culturale Giuseppe Dossetti a Palazzo Marini. Di seguito uno stralcio significativo dell’intervento del Sottosegretario Roccella. “Parlare di farmaci innovativi significa affrontare uno dei punti chiave e una delle branche attualmente più promettenti della ricerca in campo biomedico, quella che utilizza le conoscenze tecniche e scientifiche delle biotecnologie per la produzione di nuovi tipi di farmaci, spesso ottenuti con manipolazioni più o meno sofisticate del cosiddetto “materiale vivente”, ossia cellule e tessuti. Si tratta di problematiche estremamente complesse dal punto di vista strettamente scientifico, ma anche con notevoli risvolti giuridici: basti pensare all’imminente entrata in vigore, il prossimo 1 gennaio 2009, del regolamento n. 1394/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio, riguardante proprio i medicinali per terapie avanzate. Un regolamento che definisce i nuovi farmaci e contribuisce a disegnare un quadro normativo a cui l’intera Europa dovrà attenersi, e che annovera fra i suoi principi ispiratori l’importante divieto di ricavare profitto dal corpo umano o dalle sue parti, principio sul quale sarà necessario tenere sempre alta la vigilanza. Le nuove opportunità introdotte da questa che può essere definita legittimamente la vera rivoluzione biomedica di questo secolo, si accompagnano a importanti questioni in cui l’etica e il sociale si intrecciano: se da un lato il progresso scientifico e tecnico sembrano indirizzarsi verso terapie sempre più personalizzate, adattate e pensate per la patologia del singolo paziente, dall’altro si pone il problema di una reale equità di accesso alle nuove cure, e di una effettiva diffusione di queste sul territorio. In altre parole, è necessario che le scoperte scientifiche, una volta tradotte in pratica clinica, siano effettivamente a disposizione di tutti i malati, il cui diritto alla salute è tutelato a chiare lettere nella nostra Costituzione, ed ho particolarmente apprezzato che stralci significativi proprio degli art. 32 e 38 della Costituzione italiana siano stati riportati nella brochure dell’invito a questo convegno. Non è possibile tutelare la vita dal concepimento fino alla morte naturale se non si garantisce uguale accesso ai diritti fondamentali alla salute e all’assistenza, per tutti i cittadini e sull’intero territorio. E d’altra parte nessuna ricerca scientifica sarà veramente per il bene degli esseri umani se l’obiettivo della conoscenza non si accompagnerà al forte senso di solidarietà fra gli esseri umani stessi, ed al riconoscimento della dignità di ogni essere umano, indipendentemente dalle sue condizioni fisiche e sociali”.

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