I contenitori utilizzati dai fast-food sono tossici: rischio cancro ai polmoni

Si sa, il cibo spazzatura di certo non giova al benessere dell’organismo, ma una recente ricerca americana, ci dice ancora di più. Ad avere effetti negativi sulla nostra salute, non solo i cibi proposti dai fast-food, ma addirittura le confezioni nei quali sono contenuti, che sarebbero tossiche

fast food

Nonostante siano amatissimi dai più, i cibi proposti dai fast-food sono altamente sconsigliati all’interno di un regime alimentare sano ed equilibrato. Non si tratta solo di un discorso sulle calorie o sui grassi, il cosiddetto “cibo spazzatura”, soprattutto se consumato per un lungo periodo, comporta non pochi effetti negativi sul benessere dell’organismo. Una recente ricerca condotta dalla George Washington University, è arrivata ad una scoperta ancora più sorprendente e di certo, ben poco congeniale all’economia dei tanto affollati fast-food del mondo. Fortemente rischiosi per la salute umana, tanto da alterare l’equilibrio dell’organismo, non sarebbero solo i cibi in sé, ma perfino le confezioni all’interno dei quali sono conservati. I contenitori utilizzati dai fast-food sarebbero dunque, tossici. Secondo quanto emerso dallo studio americano, la composizione chimica dei materiali utilizzati per la realizzazione dei contenitori impiegati nei maggiori fast-food al mondo, si caratterizza per un’elevata percentuale di flalati, che conferiscono maggiore flessibilità alla confezione. Si tratta di principi chimici altamente rischiosi per la salute, tanto da avere il potere di modificare la composizione molecolare dell’organismo, anche solo per contatto, grazie alla rapidità di transito all’interno del sangue, e alla velocità di assorbimento organico della sostanza. La ricerca è stata condotta analizzando le urine di un gruppo di assidui frequentatori di fast-food. La percentuale di flatali trovata nell’organismo degli amanti del cibo spazzatura, è del 40% superiore rispetto a quella presente in soggetti che non ne fanno abitualmente uso. Un assorbimento prolungato di tali sostanze, favorirebbe l’insorgenza del cancro, soprattutto di quello ai polmoni.

 

 

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