Fascicolo sanitario elettronico: pregi e limiti dell’evoluzione tecnologica

L’evoluzione tecnologica raggiunge la medicina, migliorando la vita dei pazienti: questo, in soldoni, lo scopo del Fascicolo sanitario elettronico.

fascicolo sanitario elettronico 1Il Fascicolo sanitario elettronico è stato presentato come “Uno strumento abilitante non solo per la cura ma anche per il benessere di tutti noi”, ha spiegato Roberto Moriondo, responsabile dei rapporti con le Regioni presso il Comitato di indirizzo dell’Agenzia per l’Italia Digitale. “I pazienti potranno infatti scaricare sul fascicolo i propri dati di attività fisica, che vengono dalle macchine della palestra o dal proprio smartwatch”, spiega Moriondo. Il Fascicolo sanitario elettronico avrebbe – almeno negli intenti – lo scopo di facilitare la vita di medico e paziente, raccogliendo tutti i referti medici del paziente e rendendo disponibili ai sanitari tutte le informazioni salva-vita per il soggetto, come ad esempio eventuali allergie ai farmaci. Il medico potrà, grazie a tale strumento, persino evitare di stampare una ricetta medica: egli dovrà solo limitarsi  a scrivere un promemoria su carta semplice, al resto penserà l’archivio telematico del fascicolo. Tale espediente ridurrà anche la fastidiosa burocrazia legata ai trasferimenti, con relativo cambio del medico curante, da parte del paziente.

Un mezzo rivoluzionario, insomma, che però presenta qualche “intoppo”, come ammesso dallo stesso Moriondo. “La Provincia di Trento, che ha il più avanzato esempio di Fascicolo sanitario elettronico già in uso, consente ai cittadini l’accesso via computer dotato di smart card. Il che non è molto comodo. Sta ora sperimentando un accesso via codici o token, forniti dal Sistema Sanitario Nazionale”, spiega il responsabile. Ma non tutte le città italiane sono al passo con la provincia trentina, e non tutti i medici di base sono disposti a collaborare gratuitamente. Riuscirà il nostro Paese a rispettare le date prestabilite per attivare il Fascicolo sanitario elettronico? Ai posteri l’ardua sentenza.

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