Enzima batterico che inattiva gli antibiotici: identificata la struttura

I batteri sono in grado di sviluppare resistenza agli antibiotici modificando il proprio genoma in maniera tale da riuscire a produrre  enzimi in grado di distruggerne la molecola. Una volta che un batterio è diventato resistente può agevolmente trasferire tale proprietà ad altri batteri tramite scambio di materiale genetico.

Attualmente i batteri che producono l’enzima NDM-1  destano le maggiori preoccupazioni degli addetti ai lavori in virtù della loro capacità di inattivare i Carbapenemi, una classe di antibiotici considerata all’avanguardia nel trattamento delle infezioni batteriche.

Recenti pubblicazioni da parte di team di ricerca cinesi, canadesi e britannici hanno portato la comunità scientifica internazionale a conoscenza della struttura tridimensionale di tale enzima riuscendo a chiarire i meccanismi molecolari tramite i quali esso sia in grado di inattivare la molecola dei Carbapenemi.

Il Prof Timothy Walsh  dell’Università di Cardiff che ha scoperto il gene responsabile della sintesi dell’enzima NDM-1 rivendica l’importanza della scoperta: “costituisce un fondamentale strumento per le industrie farmaceutiche  al fine di individuare nuovi composti in grado inattivarlo”.

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