Emergenza rifiuti: attenzione particolare a quelli ospedalieri

Le recenti emergenze rifiuti in Campania e  Calabria hanno nuovamente sottoposto all’attenzione generale una problematica da cui dipende in maniera diretta la qualità della nostra vita. Un semplice senso di civiltà imporrebbe ad ogni individuo un corretto smaltimento dei propri prodotti di scarto visto che la legge non costituisce un vincolo a tal proposito. Che ciò non avvenga a livello privato, per quanto deplorevole, non costituisce un fattore preponderante in termini di rischio ambientale; se però rifiuti di altra natura  vengono  smaltiti in maniera indiscriminata le conseguenze per l’ambiente e di conseguenza per la nostra salute rischiano di essere devastanti. Ne consegue che nel caso di rifiuti di particolare pericolosità ambientale sia estremamente necessario che il processo di smaltimento venga accuratamente monitorato dall’inizio alla fine. In quest’ambito una posizione di primo piano e rivestita dai rifiuti ospedalieri, molti dei quali sono ad alto rischio infettivo.   Un interessante provvedimento dell’ASL Napoli 2 Nord ha come scopo una totale tracciabilità dei circa 170.000 colli, per un totale in peso di 500 tonnellate,  di rifiuti prodotti dagli ospedali di propria competenza. Tramite una scatola nera che accompagnerà ogni confezione da smaltire sarà possibile controllarne per via satellitare le coordinate geografiche scongiurando il rischio di contaminazione ambientale. Tale sistema innovativo di controllo sulla tracciabilità dei rifiuti di origine ospedaliera in via di adozione dall’ Asl napoletana si chiama SISTRI, ed è gestito direttamente dal comando carabinieri per la Tutela dell’Ambiente.

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