Eccessivo consumo di sale: fa male non solo al cuore ma anche al cervello

Di qualche settimana fa è la notizia della pessima abitudine alimentare degli italiani in merito al consumo quotidiano di sale. Il dato più preoccupante, come spiegato dal Prof. Francesco Cappuccio che lavora in Gran Bretagna presso la Warwick University è che, per quanto i cittadini Italiani possano cercare di moderarne il consumo,  la maggior parte del sale che quotidianamente viene assunto è presente negli alimenti in commercio prima ancora che giungano sulla nostra tavola.

Con gli oltre 10 grammi giornalieri a persona (già 6 sarebbero sufficienti!!) gli abitanti del bel paese sono tra quelli che consumano più sale al mondo.

E’ noto a tutti che un eccessivo consumo aumenta notevolmente i rischio di malattie cardio-vascolari; come se non bastasse, sembra che l’apparato  cardio-circolatorio non sia l’unico a risultarne compromesso.

Un recente studio condotto dall’Università di Toronto (Canada) su oltre 1200 persone sane di età compresa tra i 67 e gli 84 anni e pubblicato sulla rivista “Neurobiology of Aging” rivela che una dieta ricca di cloruro di sodio e lo scarso esercizio fisico, oltre a provocare danni al cuore ed ai vasi sanguigni,costituisca  un fattore determinante per un declino precoce delle performance cognitive con un maggiore rischio di insorgenza del morbo di Alzheimer.

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