Disturbi alimentari, ecco i meccanismi cerebrali alla base del rifiuto del cibo

Disordini alimentari quali anoressia e bulimia affliggono e distruggono la vita di milioni di pazienti, soprattutto adolescenti, minando il corpo quanto la psiche. Una recente ricerca americana fa luce sui meccanismi che la generano: secondo quanto emerso, le ragioni del rifiuto del cibo, sono da rintracciare nel cervello

anoressia

Anoressia e bulimia sono disordini alimentari caratteristici del nostro tempo ormai teatro di una vera e propria epidemia che colpisce sempre più soggetti, soprattutto adolescenti, provocando effetti devastanti tanto sul corpo quanto sulla psiche. Tali disturbi, infatti, sono da considerarsi delle vere e proprie emergenze di salute mentale. Alla base della loro insorgenza non solo l’ossessione per la forma fisica che si manifesta sotto il compulsivo controllo del peso, ma la concomitanza di molteplici fattori biologici, genetici, ambientali, sociali, psicologici e psichiatrici da indagare a fondo. Un recente studio condotto dalla University of Colorado School of Medicine, si è interrogato sui meccanismi che innescano il fenomeno. Secondo quanto emerso, il superamento della voglia di mangiare e la totale indifferenza da parte dei soggetti anoressici o bulimici nei confronti del cibo, sarebbero da ricollegare al cervello. Tutto dipenderebbe dall’ipotalamo, struttura del sistema nervoso centrale, connessa al controllo di numerose funzioni somatiche, tra le quali proprio l’assunzione di cibo. Stando alla ricerca – pubblicata su Translational Psychiatry – lo stimolo della fame verrebbe sopraffatto da segnali che arrivano da altre aree del cervello, scomparendo. Oggetto dello studio sono state 52 donne, 26 sane e 26 affette da anoressia o bulimia nervosa. Attraverso l’impiego di scansioni cerebrali, si è osservata la reazione di ciascuno dei due gruppi di fronte alla degustazione di una soluzione zuccherina. Nel cervello delle donne affette da disturbi alimentari, i modelli di stimolazione dell’appetito sono risultati alterati. All’interno della materia bianca, componente responsabile della comunicazione tra le differenti parti del cervello, i percorsi cerebrali che regolano il binomio gusto- ricompensa e l’appetito, sono risultati più deboli e la direzione delle informazioni si è dimostrata invertita.

 

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