Dagli USA una nuova scoperta: al ristorante mangiamo meno e meglio se luci e musica sono quelle giuste

Da test di laboratorio effettuati alla Cornell University, Stati Uniti, è risultato che la musica e la luce possono avere un effetto sulla quantità di cibi che consumiamo. L’esperimento consiste nel modificare l’ambiente di un fast food in modo da cambiare, nei clienti che stanno consumando i loro pasti, la percezione dell’atmosfera intorno a loro. I dati parlano chiaro: più la luce è soffusa, tenue e calda, e più la musica è a basso volume e melodica come un jazz lento e strumentale, e più i clienti riducono le quantità di cibo e dunque le calorie ingerite, più alto è il gradimento del cibo consumato, maggiore la soddisfazione in generale, il tutto senza aumento di spesa. Il lavoro, condotto dal noto studioso di comportamenti alimentari Brian Wansink della Cornell University (Psychological Reports, “Brian Wansink and Koert van Ittersum, Fast Food Restaurant Lighting And Music Can Reduce Calorie Intake And Increase Satisfaction”), fa pensare che allora le catene di fast food dovrebbero provarci: senza perdere negli incassi eviterebbero le accuse di contribuire alla diffusione dell’obesità, risparmierebbero nelle quantità di cibo da somministrare, otterrebbero una maggiore soddisfazione nei clienti!

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