Creata molecola che disinnesca la resistenza agli antibiotici

10 milioni potrebbero essere le persone uccise dalla resistenza agli antibiotici entro il 2050 ma una ricerca dell’Oregon State University potrebbe agire favorevolmente sui farmaci appartenenti alla famiglia dei ‘carbapenemi’

Una ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Antimicrobial Chemotherapy, dimostra come la molecola denominata PPMO inibisce l’NDM-1, un enzima batterico che è la causa di resistenza ad antibiotici che negli ultimi anni st perdendo la loro efficacia. L’azione antibiotica infatti, è messa in serio pericolo dai diversi batteri che riescono a neautralizzare la sua efficacia, a causa delle numerose versioni dell’enzima NDM-1. La speranza che questa ricerca possa raggiungere ottimi risultati per l’uomo è dovuta anche al fatto che questa molecola riesce ad agire su diverse categorie di antibiotici e non soltanto su una. Al momento, nessun test sull’uomo è stato attivato, i risultati maturati derivano infatti dalla sperimentazione sui topi effettuata dall’Oregon State University con la collaborazione di un team internazionale di scienziati che hanno creato la molecola ed hanno proceduto ai test. Secondo gli studiosi, la molecola potrà essere pronta per la sperimentazione sull’uomo fra tre anni e sempre secondo gli scienziati, l’idea di poter combattere questi super batteri resistenti agli antibiotici con la creazione di nuovi non ha portato ad alcun risultato, perché essi si modificano e dunque l’efficacia dei nuovi farmaci prodotti viene annullata mentre la molecola, denominata PPMO agisce proprio bloccando la loro azione sugli antibiotici.

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