Coinvolgimento della Farmacia nell’assistenza di base: Italia in linea con l’Europa

Quello del multidisciplinary team-working  è un concetto da cui non si può più prescindere in ambito sanitario per garantire al cittadino un servizio di qualità. Nell’ambito di questa nuova filosofia basata sulla condivisione del sapere la figura del Farmacista è destinata ad acquisire un ruolo determinante.

Su questa visione sinergica tra i vari health care professionals si è concluso ieri a Berlino il Congresso annuale del Pgeu (Pharmaceutical Group of the European Union, l’associazione europea che rappresenta i farmacisti di comunità). In questa direzione stanno già procedendo Inghilterra, Francia e Germania.

Come spiegato da Nina Griese, dell’Unione federale delle associazioni dei farmacisti tedeschi (Abda), e da Isabell Adenot, presidente dell’Ordine nazionale dei Farmacisti francese, il ruolo del farmacista acquisisce particolare rilevanza nell’ambito di una piena applicazione dei principi della “Pharmaceutical Care” (lett. Attenzione Farmaceutica).

In virtù di un’approfondita e costante interazione col paziente  il Farmacista è l’unica figura professionale in grado di garantire a priori un corretto utilizzo del farmaco, fondamentale per la riduzione del rischio clinico, ed inoltre, costituendo l’interfaccia di prima linea tra cittadinanza e sistema sanitario, è il professionista che ne raccoglie i feedback relativi ad eventuali effetti avversi fungendo in tal modo  da primo operatore di Farmacovigilanza.

Soddisfazione è stata espressa nel corso dell’Assemblea generale dal Dott. Andrea Mandelli, presidente della FOFI, Federazione degli Ordini dei Farmacisti, constatando che l’Italia, grazie alla legge 69/2009, “si sta ponendo alla testa di questo movimento di innovazione del servizio farmaceutico che attraversa tutta l’Europa”.

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