Avere amici allunga la vita, solitudine uccide come fumo e alcol

Milano, 27 lug. (Adnkronos Salute) – (EMBARGO ALLE 23.00) – Misantropi in guardia: avere amici allunga la vita e a dirlo è la scienza. Secondo una ricerca americana firmata dalla Brigham Young University, pubblicata e commentata su ‘Plos Medicine’, poter contare su un buon network di relazioni sociali aumenta le speranze di sopravvivenza del 50%. E forse anche di più, stimano gli esperti, se si considerano soltanto i rapporti di successo. Compagni di avventure, parenti, vicini di casa, persino colleghi di ufficio. Più ce n’è meglio è: tutti contribuiscono all’effetto longevità e anche i nemici ‘fanno media’. L’analisi Usa, condotta sui dati di 148 studi già presenti in letteratura, non esamina infatti la buona o cattiva qualità dei rapporti sociali coltivati o imposti, ma soltanto la loro frequenza e le conseguenti ricadute in termini di salute su un periodo medio di 7 anni e mezzo. Gli autori del lavoro, Julianne Holt-Lunstad e Timothy Smith, aggiungono dunque “la scarsità di relazioni sociali” alla lista dei fattori di rischio che accorciano la vita. Non solo. Calcolano che la solitudine vale quanto fumare 15 sigarette al giorno o essere alcolista. E’ addirittura più insidiosa della sedentarietà e due volte più pericolosa dell’obesità. “Ancora oggi – riflette l’editoriale che spiega e commenta la ricerca – l’idea che la mancanza di relazioni sociali possa essere un fattore di rischio mortale non è ampiamente diffusa fra le organizzazioni sanitarie e l’opinione pubblica”. Invece isolarsi ‘taglia’ le aspettative di vita, assicurano gli studiosi statunitensi. Mentre interagire con altri, nel bene o nel male, le allunga.Secondo gli scienziati, il segreto di questo effetto sta nel senso di responsabilità che spinge chi è circondato da persone care, familiari o amici, a prendersi più cura di sé e ad assumersi meno rischi. Avere gente intorno, inoltre, significa potersi aiutare l’un l’altro nei momenti di difficoltà. Da anziani, come pure da giovani. I benefici legati a una buona rete di rapporti sociali valgono in qualsiasi età della vita e resistono anche nell’era di Internet, avvertono Holt-Lunstad e Smith. Anche se le nuove tecnologie potrebbero illuderci del contrario, insomma, nessun ‘contatto’ virtuale potrà mai sostituire un amico in carne e ossa.

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