Attacchi di panico, si può guarire

Gent. Dott.ssa, le scrivo perché mi è capitato che al supermercato a volte all’improvviso mi gira la testa, ho l’impressione di svenire e inizio a sudare abbondantemente e faccio fatica a respirare…..ora lo evito e preferisco recarmi in piccoli negozietti tranquilli….. Vorrei sapere se quanto mi è accaduto potrebbe essere un esordio di attacco di panico e come posso fare a risolvere il mio problema.

Cecilia T.

Cos’è e come si manifesta
La caratteristica essenziale di un attacco di panico è un periodo preciso di intensa paura o disagio accompagnato da una serie di sintomi, tra cui: palpitazioni, cardiopalmo, o tachicardia, sudorazione, tremori fini o a grandi scosse, dispnea o sensazione di soffocamento, sensazione di asfissia, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento, sensazione di irrealtà o essere distaccati da sé stessi, paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire, sensazioni di torpore o di formicolio, brividi o vampate di calore. L’attacco ha un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l’apice (di solito in 10 minuti o meno), ed è spesso accompagnato da un senso di pericolo o di catastrofe imminente e da urgenza di allontanarsi. Chi ne soffre descrive solitamente la paura come intensa e riferisce di avere pensato di essere in procinto di morire, di poter perdere il controllo, di avere un infarto del miocardio, un ictus o di “impazzire”. Spesso sperimenta il desiderio di scappare dal luogo nel quale è insorto l’attacco. L’esordio dell’attacco di panico è spesso improvviso e inatteso. Alcuni pazienti riferiscono sentimenti di ansia costanti o intermittenti non focalizzati su alcuna situazione o evento specifici nel periodo precedente alla prima comparsa dell’attacco. Altri manifestano eccessiva preoccupazione per le conseguenze di attività ed esperienze di routine, particolarmente quelle relative alla salute o alla separazione dalle persone amate. In alcuni casi la perdita o la rottura di importanti relazioni interpersonali (per es., lasciare la casa per andare a vivere da soli, divorzio) sono associate con l’esordio o l’accentuazione di un Disturbo di Panico.
La demoralizzazione è una conseguenza comune, molti individui si scoraggiano, si vergognano e diventano infelici per le difficoltà nel condurre la loro normale routine.
La preoccupazione per il prossimo attacco o per le sue implicazioni sono spesso associate con lo sviluppo di condotte di evitamento che possono condizionare il normale svolgimento delle attività della persona limitandone così le attività.

La diagnosi
In genere non è facile riconoscere e diagnosticare un attacco di panico. A volte passano anche molti anni prima di dare il giusto peso al problema. Spesso si cercano le cause dei vari malesseri sul piano fisico: il medico invita la persona a sottoporsi a una serie di esami (del sangue, delle urine, ecografie, consultazioni specialistiche, eccetera). I sintomi tipici degli attacchi di panico, infatti, sono comuni anche ad altre malattie come intossicazioni da sostanze stupefacenti, ipocondria, depressione, malattie endocrine e cardiovascolari. Se si tratta di attacchi di panici gli esami danno esiti negativi: la condizione di salute generale è buona e non giustifica la paura di non poter più respirare o di morire. La persona deve, quindi, descrivere con chiarezza come si sente e cosa sente.
Il medico, dal canto suo, non deve trascurare alcun aspetto. In questo il sanitario diventa spesso un nodo cruciale, il primo specialista a poter fare una diagnosi corretta di attacchi di panico, e il momento critico in cui decidere se inviare la persona alla cura psicologica.

Le cure
Gli attacchi di panico possono essere curati efficacemente, anche se non necessariamente in modo definitivo (è possibile che la crisi si ripresenti). Essendo un disturbo complesso, oggi si è orientati verso una cura integrata, che veda cioè la collaborazione e l’unione di più tecniche che tengano conto delle diverse variabili in gioco. Il trattamento integrato prevede un lavoro di squadra, con il coinvolgimento di più specialisti, basato su tre elementi essenziali:
•    psicoterapia:
si tratta di un percorso in cui la persona si fa aiutare dallo psicoterapeuta a comprendere e modificare emozioni, pensieri e comportamenti disfunzionali per il proprio benessere. Esistono varie forme di psicoterapia, tutte hanno però l’obiettivo di portare la persona a capire da dove nasce l’attacco di panico e cosa deve fare per migliorare la situazione;
•    farmaci:
esistono molti farmaci efficaci per il trattamento del disturbo da attacchi di panico. Ciò non significa che tutti devono seguire una cura farmacologica. Se, però, il medico giudica utile l’assunzione di medicinali, fortunatamente esistono molte valide possibilità. Per esempio sono utili gli antidepressivi serotoninergici, che innalzano il livello della serotonina, una sostanza importante per il controllo del panico e della depressione;
•    lavoro di gruppo:
i gruppi permettono alle persone soggette a crisi di panico di confrontarsi, di parlare dei propri problemi, di condividere idee e opinioni.

Concludendo si può affermare che senza che venga curato, il disturbo di panico può portare a conseguenze molto serie. Le persone che hanno attacchi di panico ripetuti con una frequenza di più di quattro volte l’anno, di solito sono anche continuamente preoccupate della prossima volta in cui capiterà uno dei temuti attacchi. Queste persone soffrono di disturbo di panico. Se non intraprendono una terapia adeguata, spesso soffrono anche di depressione, non riescono a sentirsi soddisfatti di niente e hanno paura di uscire di casa. Questo è il motivo per cui è molto importante sapere quali sono i sintomi degli attacchi di panico ed essere sicuri di ricevere l’aiuto giusto.

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